ESCLUSIVA – Bussi: “Catania, rosa top ma niente cali di concentrazione. Zeoli aiuterà tanto mister Ferraro e la squadra”

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foto gazzettaregionale.it

Interpellato dalla nostra redazione, l’ex centrocampista del Catania Andrea Bussi ha commentato l’inizio del nuovo corso rossazzurro targato Ross Pelligra ed il lavoro, in sede di calciomercato, svolto dal DS Antonello Laneri e dell’AD Vincenzo Grella. Spazio poi alle considerazioni relative all’ingaggio di mister Ferraro ed alla presenza, all’interno dello staff tecnico, di molti ex rossazzurri tra cui Michele Zeoli (vice allenatore).

Andrea, dopo il fallimento societario il Catania è stato rilevato dall’impresario siculo-australiano Ross Pelligra. Ti aspettavi l’arrivo di un gruppo imprenditoriale di livello internazionale?
Personalmente non conosco il gruppo imprenditoriale di Ross Pelligra ma spero vivamente che possa risollevare le sorti del Catania Calcio. Questa è una città bellissima e meravigliosa che merita assolutamente di giocare stabilmente in Serie A. Il mio augurio è che questa nuova società possa organizzarsi ed attrezzarsi per investire bene i propri capitali allestendo delle squadre molto competitive che in pochissimo tempo possano riportare il club nei palcoscenici che realmente meriterebbe. Spero che questo mio grande desiderio possa realizzarsi quanto prima, pertanto faccio un grosso in bocca al lupo alla nuova società ed a tutto il popolo catanese che, con il massimo rispetto e senza offesa nei confronti delle altre piazze di Serie D, non ha nulla a che vedere con questa categoria.

Considerando il mercato sin qui realizzato, il Catania appare come la grande favorita del Girone I. Ti convince la scelta del DS Laneri e dell’AD Grella di puntare su profili da “categoria superiore” e validi anche in vista di un prossimo campionato di Serie C?
Sembra la solita frase fatta ma vincere non è mai facile. Partendo da questo assioma bisogna infatti considerare che ogni categoria presenta sempre delle difficoltà e peculiarità intrinseche anche se, ovviamente, più giocatori di esperienza e qualitativamente superiori possiedi e più sarà facile cercare di raggiungere grandi traguardi. La rosa del Catania è molto competitiva e, almeno sulla carta, una spanna sopra le altre ma sarà fondamentale non sottovalutare mai gli avversari perché le insidie sono sempre dietro l’angolo. Se si vorrà vincere il prossimo campionato sarà importante approcciarsi ad ogni singola sfida con la massima umiltà, spirito di sacrificio, determinazione e cattiveria agonistica, senza mai dare il risultato per scontato. Rispettando questi aspetti allora il netto dislivello qualitativo potrà emergere e fare la differenza nel corso della stagione ma di per sè la qualità da sola non basta a garantirti la promozione.

Giovanni Ferraro, nuovo mister del Catania, è un grande conoscitore della categoria avendola calcata sia in qualità di calciatore che, adesso, da allenatore. Credi però che il fatto di non aver mai allenato all’infuori del territorio campano possa essere una incognita?
Non credo minimamente che questo aspetto possa essere un problema anche perché, a mio modo di vedere, già solo il fatto di conoscere perfettamente la categoria, avendo maturato tanti anni di esperienza in Serie D, rappresenta la garanzia più importante. Inoltre anche i campi campani sono parecchio caldi, esigenti e molto difficili. Dopo la gavetta in ambienti così particolari e passionali credo che mister Ferraro sia perfettamente in grado di svolgere nel migliore dei modi il proprio ruolo un po’ dappertutto, dunque lo ritengo il profilo giusto per guidare il Catania la prossima stagione.

Come componenti dello staff tecnico-societario, tra gli altri, sono stati ingaggiati Marco Biagianti, Lele Catania e Michele Zeoli. Quanto potrà essere importante la loro conoscenza ed il legame con la città e la storia del club?
Sicuramente la presenza di personalità così importanti e fortemente legate alla piazza rossazzurra non potrà che aiutare la squadra ed il club in generale. Michele in particolare è un mio carissimo amico oltre che ex compagno di camera per tutto il mio periodo vissuto qui a Catania, quindi posso affermare con certezza che lui conosce benissimo la città, i tifosi, le esigenze e le aspettative di tutto il popolo catanese, pertanto rappresenterà un validissimo aiuto sia per il mister che per i ragazzi in campo. Tra le altre cose lui è anche un grandissimo conoscitore di calcio quindi credo che sotto tutti i punti di vista lo staff tecnico etneo sia molto ben preparato, competente e pronto per questa nuova e difficile avventura. Ribadisco ancora una volta che la Serie D è un campionato molto complicato per cui la si dovrà affrontare sempre con il massimo rispetto e senza voli pindarici perché anche con giocatori di categoria superiore non è detto che vinci. Lo staff però lo vedo ben strutturato e perfettamente adatto al compito che dovrà svolgere. Quando vieni a Catania sai già cosa ti aspetta. Questa è una piazza estremamente esigente che richiede sempre il massimo impegno e la grande prestazione da parte di tutti. Chi decide di venire ai piedi dell’Etna deve essere in grado di reggere la pressione, le aspettative e l’entusiasmo che questa città crea intorno alla propria squadra di calcio. Mister Ferraro, Michele Zeoli e tutte le altre componenti dello staff, oltre ad essere dei professionisti esemplari, sono anche ricchi di esperienza per cui sono sicuro che sapranno reggere tutti questi oneri ed onori facendo rimanere tranquilla e concentrata la squadra nei momenti di difficoltà ma esaltandola al punto giusto nelle fasi più felici e positive. Il segreto di una buona gestione è l’equilibrio, quindi non bisogna deprimersi a seguito di episodi negativi così come al contrario non bisogna entusiasmarsi troppo. Bisognerà mantenere la giusta tensione sempre e questo compito così delicato dovrà essere svolto in primis proprio dallo staff che, ripeto, secondo me sarà all’altezza della situazione.

Andrea, il 9 Giugno scorso è decorso il ventennale della sfida play-off contro il Taranto. Nonostante siano passati ormai tanti anni d quella gara il ricordo è ancora limpido e ben impresso nella mente di ciascun tifoso rossazzurro…
Credo che sia normale mantenere vivo il ricordo non soltanto si quella sfida ma anche di quell’annata in generale. Peraltro posso assicurare che così come il popolo catanese non cancellerà mai quel momento nemmeno ciascuno di noi calciatori potrà dimenticarsi di quella sfida. Nel complesso disputammo una grandissima stagione anche se purtroppo non riuscimmo a vincere direttamente il campionato. Noi eravamo un’ottima squadra in grado di creare un grandissimo gruppo e con alle spalle una tifoseria davvero eccezionale. È stato l’insieme di tutti questi fattori che alla fine ci permise di vincere quella epica partita riportando il Catania in Serie B dopo tantissimo tempo. La doppia sfida con il Taranto fu molto complicata, una vera e propria battaglia sportiva giocata da tutti noi con il cuore, il sudore, il sacrificio ed il massimo impegno. Penso sia per questo che ancora oggi la gente si ricordi di quel momento perché, al di là della promozione in sè, fummo in grado di entrare realmente nel cuore dei tifosi lasciando un segno indelebile in questa città. Quale l’attimo più emozionante di quei momenti? Personalmente ciò che non dimenticherò mai è stato il calore e l’affetto del pubblico percepito in ogni singolo momento. Nella gara d’andata ad esempio lo stadio era già tutto pieno un’ora e mezza prima del fischio d’inizio. Si era mobilitata un’intera città e questo è un ricordo che non potrò mai cancellare. Solo una piazza come Catania è riuscita a regalarmi emozioni così uniche, forti ed intense.

Si ringrazia Andrea Bussi per la cortesia, la disponibilità ed il tempo concesso per l’intervista.

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