EX ROSSAZZURRI – Lucarelli: “Catania, ti seguo sempre. Ho la sensazione di non avere completato totalmente un percorso…”

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Intervenuto nel corso della trasmissione sportiva Corner, su Telecolor, l’ex allenatore rossazzurro Cristiano Lucarelli, attualmente alla guida della Ternana in Serie B, commenta le vicende del Catania confermando il proprio legame sempre vivo con città e tifoseria:

“Sapete che io non ho mai smesso di seguire il Catania per i motivi ben noti che più volte ho ricordato. Non dico niente per scaramanzia. Sarei voluto venire a vedere una partita al ‘Massimino’, ma fino a quando il Catania vince non ho il coraggio di presentarmi perchè non vorrei portare sfortuna e quindi seguo da lontano, con tanto affetto. Vedo uno stadio bellissimo, un pubblico che ormai non sorprende più e quindi non dico niente, speriamo che le cose continuino ad andare così”.

“Io di base sono uno che ha sempre dato il massimo sia dove ho giocato che dove ho allenato perchè non riesco a stare in questo mondo senza mettere anche il cuore in pista. Non riesco a fare il freddo professionista ma ho bisogno di essere coinvolto in un’atmosfera, in un modo di vivere il calcio come lo si vive a Catania che mi ha subito contagiato. Io sono un combattente per natura e uno a cui piace vincere, ma non perchè ho vinto tanto, bensì perchè ho perso tanto e quindi so quanto brucia la sconfitta. E nelle due esperienze etnee sul piano emotivo sono stato coinvolto a 360 gradi con la squadra, la città e soprattutto nel secondo anno con la tifoseria. Mi porto dietro questo senso di non aver completato totalmente un percorso. Catania ti entra dentro, quindi penso che porterò ancora con me questa sensazione fino a quando non avrò fatto qualcosa d’importante per questa maglia che mi ha conquistato contro ogni pronostico, perchè sapete che all’inizio degli anni 2000 spesso siamo stati nemici sportivi, poi quando ho avuto il privilegio di difendere quei colori l’ho fatto con tutto quello che avevo dentro ma ripeto, ancora ho questa sensazione di non aver fatto quello che potrei fare per quella gente”.

“Catania è formativa sotto ogni punto di vista come lo è stata per altri allenatori. Dico sempre che se riesci a passare l’esame Catania, poi non c’è più niente che ti possa spaventare perchè il coinvolgimento, l’emotività e le belle pressioni che Catania dà, ti fanno sentire non solo l’allenatore di una squadra di calcio ma anche il condottiero di una città, di una tifoseria. Se passi indenne da Catania e lasci un bel ricordo, puoi allenare da tutte le parti”.

“La società è molto forte, sta facendo cose importanti e intelligenti perché ripartire da persone che hanno pianto per il Catania tipo Angelo Scaltriti, Passanisi ma anche i giocatori stessi, penso al mio capitano Marco Biagianti – ora operativo nella veste di team manager -, Ciccio Lodi, Rizzo, gente che ha sofferto e lottato per il Catania, in questo momento è un valore aggiunto. Spesso quando ci sono dei cambi di società si tende a fare piazza pulita di tutto ciò che è stato in precedenza. A questa nuova proprietà va invece riconosciuta la grande intelligenza di aver capito che era necessario un collante tra il Catania ed il nuovo Catania. Va riconosciuta a questa società una grande lungimiranza”.

“Jefferson? In queste categorie, così come in C ma lui lo è stato per qualche anno anche in B, è un giocatore di livello top. Sto seguendo il Catania, faccio i complimenti a Jefferson che ha realizzato due gol da attaccante d’area di rigore domenica. Mentalmente è un atleta ancora – a dispetto dell’età – dentro il progetto, dentro la sua professione. E dimostra anche una grande professionalità. Nonostante il Catania abbia un reparto offensivo composto da altri grandi attaccanti, penso che sia il sogno di ogni allenatore avere un giocatore che si fa trovare pronto, si alza dalla panchina e mette in sicurezza il risultato. Sta bene, è motivato e può dare ancora tanto”.

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