VERSO CATANIA-ACIREALE: alla scoperta dei granata

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Archiviato il secondo pareggio consecutivo lontano dalle mura amiche (il secondo in altrettante trasferte calabresi), nella tredicesima giornata di campionato il Catania di mister Ferraro tornerà nuovamente al “Massimino” per affrontare l’Acireale. La gara contro i granata si preannuncia particolarmente ostica ed infuocata visto che questo derby tutto etneo tornerà nuovamente in scena campionato dopo oltre vent’anni (l’ultima volta fu l’1 Novembre 2000). In quell’occasione i gol di Cicconi e Capparella qualificarono il Catania agli ottavi di finale della Coppa Italia Serie C (2-0).

Nonostante gli appena 20 km di distanza tra le due realtà, da quel momento in poi le strade del Catania e dell’Acireale presero cammini totalmente contrapposti senza mai più incrociarsi. Mentre il Catania del cavaliere Massimino visse il suo periodo più nero ripartendo addirittura dall’Eccellenza, il club granata raggiunse invece vette insperate disputando due campionati consecutivi in Serie B prima di scivolare in un lento ma inesorabile declino.

Complessivamente il club acese, fondato nel 1929 con il nome di Società Sportiva Acireale, può vantare quasi una trentina di partecipazioni in Serie C (tra C1 e C2) raggiungendo per la prima volta la terza serie (Prima Divisione) nel lontano 1932/33. Successivamente il club fu sciolto prima di essere ricostituito, nel 1946, ed ammesso in Serie C come Associazione Sportiva Acireale. Dopo cinque anni consecutivi in terza serie la società granata subì una doppia retrocessione raggiungendo addirittura la quinta categoria (Promozione Sicilia). Nonostante il 4ª posto finale fu ripescato nei Dilettanti per la stagione ‘57/58 cambiando però la propria denominazione in Associazione Sportiva Acquapozzillo. Nel ‘69 avvenne il ritorno in terza serie prima della successiva retrocessione in D durante la stagione ‘75/76. Nel mezzo (1972) il passaggio alla vecchia denominazione di A.S. Acireale.

Dopo tredici anni trascorsi in quarta serie, nel 1989 la formazione acese si riaffacciò nel mondo professionistico passando in pochissimo tempo dalla D alla B. Sei anni letteralmente da favola, poi la retrocessione in terza serie aprì un periodo poco florido per i colori granata alternato da un continuo saliscendi tra C1 e C2 e culminato, nel 2006, con la radiazione. Si decise così di rifondare una nuova realtà (SSD Acireale Calcio) ripartita direttamente dal torneo di Promozione. Nel 2010 i granata ritornarono in Serie D rimanendoci però soltanto per tre anni prima del ritiro a stagione in corso durante il campionato di Eccellenza ‘13/14 ed il materializzarsi della seconda radiazione nella storia del club.

Nel mentre (2013) nacque l’ASD FC Acireale, militante in Eccellenza grazie al trasferimento del titolo sportivo dell’Aci Sant’Antonio, che, in seguito alla radiazione del vecchio club, divenne l’unica realtà calcistica acese. Dal 2017 i granata, divenuti ASD Città di Acireale 1946, militano con buoni risultati in quarta serie, avendo raggiunto per due volte il 3ª posto (‘19/20 e ‘21/22).

Anche per la stagione in corso la società del presidente Grasso era partita con grandi ambizioni prima di scontrarsi con la realtà dei fatti costellata da una profonda crisi di risultati e da un mesto tredicesimo posizionamento in piena bagarre playout in virtù degli appena 12 punti conquistati in altrettante gare. Tanti pareggi (6) ed appena 2 vittorie sono un bottino troppo misero per una formazione che tra le proprie fila può annoverare gente di grande esperienza come Paolo Carbonaro, Giuseppe Savanarola (capitano e veterano della categoria con oltre 170 presenze in D), il martinicano giramondo Yoann Arquin e, soprattutto, l’ex rossazzurro Saro Bucolo.

Pochi gli gli stranieri presenti in rosa, Oumar Coulibaly (maliano) e João Pedro (brasiliano) oltre al già citato Arquin, mentre è molto più nutrita la colonia di ex calciatori etnei: oltre a Bucolo trovano posto anche Gian Marco Distefano e Mattia Fratantonio (esterni offensivi), Carmelo Limonelli (centrocampista), i difensori Simone Brugaletta e Carmelo Paternò ed il portiere Michele Truppo. Oltre 400 panchine tra Eccellenza, D e C in squadre come Sanremese, Vibonese, Torres e Vigor Lamezia, fanno del tecnico Massimo Costantino (che il 2 ottobre ha preso il posto di Giovanni Marchese) un allenatore sicuramente navigato per la categoria. Nel suo curriculum vanta anche la vittoria dei playoff in Serie D alla guida dell’Fc Messina, ai danni di Acireale e Gelbison, dopo un lungo testa a testa che ha visto i trionfare i messinesi dell’Acr di soli due punti. Non è un integralista, ma come sistemi di gioco ha maggiormente utilizzato nel corso della sua carriera il 4-2-3-1 ed il 4-3-3.

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