LODI: uomo simbolo del Catania che fu, entrato anche nella storia del Catania che sarà

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Ripartire dopo un fallimento non è mai semplice o scontato. Bisogna infatti ricostruire tutto da capo iniziando dalle fondamenta, in un processo che molto spesso implica diverso tempo. Lo sanno bene Ross Pelligra ed il suo staff che, nel tentativo di rilanciare il Catania, hanno puntato su profili molto importanti tanto dal lato gestionale/dirigenziale quanto sul piano sportivo. Nella costruzione della squadra il duo Grella-Laneri non ha solo tenuto conto delle qualità tecniche ma anche di altri aspetti fondamentali diventati il vero dogma da seguire: grinta, voglia, determinazione, spirito di sacrificio, senso del dovere e la capacità di rispettare le regole sono le principali qualità che il Catania SSD ha richiesto ai propri tesserati.

Aspetti che incarnano alla perfezione lo spirito di un professionista serio ed esemplare come Francesco Lodi. Napoletano di nascita ma catanese d’azione, il regista etneo rappresenta il faro di questa squadra. Le qualità del capitano rossazzurro non si limitano alle sole giocate tecniche ma si rivelano fondamentali anche all’interno dello spogliatoio, innalzandolo a uomo simbolo di questa squadra per esperienza e senso d’appartenenza. Le trentotto primavere alle spalle rendono Ciccio Lodi il calciatore più “anziano” all’interno di questo gruppo di lavoro. Le 223 presenze complessive con la maglia del Catania , invece, lo rendono il settimo giocatore più rappresentativo della storia dell’Elefante.

Dalla Serie A alla D, passando per le due stagioni e mezzo in C, Lodi ha sposato la causa Catania innamorandosi follemente tanto della maglia quanto della città. In massima serie ha scritto pagine e ricordi indimenticabili della storia catanese diventando uno degli uomini cardine del “Piccolo Barcellona”. Non può essere dimenticata la scelta di cuore compiuta nell’estate del 2017 quando, dopo essersi svincolato dall’Udinese (Serie A), decise di non considerare nessun’altra richiesta all’infuori del Catania, accettando di buon grado la terza serie e rimettendosi in gioco in un campionato del tutto nuovo per lui solo per amore della maglia e dei tifosi. Purtroppo quelle due stagioni e mezzo furono caratterizzate da un pizzico di sfortuna e tanto rammarico, rappresentando di fatto l’ultimo canto del cigno di una società ormai proiettata verso il baratro.

L’amaro addio nel Gennaio 2020 sembrò la fine della sua parentesi calcistica ai piedi dell’Etna eppure si sa che “certi amori fanno dei giri immensi e poi ritornano”, pertanto la ripartenza del nuovo Catania non poteva iniziare senza proseguire la storia d’amore con Ciccio Lodi che, con il gol siglato a Ragusa lo scorso 18 Settembre nella prima giornata del Girone I della Serie D ‘22/23, è diventato il primo marcatore nella storia del nuovo Catania. Domenica scorsa, per uno strano scherzo del destino, ancora una volta la formazione iblea si è intersecata nell’inossidabile storia d’amore tra Lodi ed il Catania visto che, proprio il numero dieci, ha sbloccato il risultato anche nella gara di ritorno. Primo marcatore nel girone d’andata e primo marcatore in quello di ritorno, due delle 53 reti segnate in rossazzurro (secondo miglior realizzatore nella storia del Catania) che però rivestono un significato ancora più speciale e profondo, racchiudendo passato, presente e futuro di un amore sincero, lungo ed duraturo che neanche il tempo potrà mai cancellare.

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