CLUB SOSTENIBILE E VINCENTE: il binomio su cui si fonda il progetto Catania

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foto Catania FC

“Ci focalizzeremo su un progetto di club sostenibile dando modo a tutti i ragazzini di Catania di indossare la maglia della propria città invece di andare fuori dalla Sicilia per tentare la carriera da calciatore: serviranno impianti funzionali, campi di calcio per l’attività di base”. Parole frequentemente espresse, nel corso della stagione appena trascorsa, dal vice presidente Vincenzo Grella. Programmazione, sagacia e necessità di sviluppare un settore giovanile all’avanguardia sono punti cardine del piano Pelligra. Servirà del tempo per avviare la macchina organizzativa verso tale direzione, soprattutto dotandosi di un’impiantistica funzionale alle esigenze della nuova proprietà.

La lucidità e l’accortezza nelle scelte e negli investimenti da sostenere sono elementi altrettanto basilari. L’ottenimento del massimo risultato senza sborsare cifre folli è già stato sperimentato con successo quest’anno. Perchè, contrariamente alla credenza diffusa che il Catania abbia sostenuto un esborso finanziario di notevolissima entità per vincere in D, l’investimento si è aggirato su cifre similari a quelle stanziate da club come Lamezia Terme e Trapani. La consistenza del progetto ed il senso di appartenenza ricercato per comporre il gruppo squadra ha fatto la differenza, portando alle pendici dell’Etna tecnici e calciatori ben consapevoli di approdare in una società seria e lungimirante a prescindere dai benefici economici.

Non era scritto da nessuna parte che la squadra guidata da Giovanni Ferraro vincesse il campionato a mani basse. Ha centrato la missione imponendosi con un vantaggio di 31 lunghezze sul secondo posto e +34 dalle sopra citate Lamezia e Trapani, partite con l’idea di rivelarsi protagoniste ma ben presto profondamente ridimensionate. A conferma del fatto che si può essere sostenibili e vincenti, nell’ambito di un percorso pluriennale. Basti pensare, cambiando categoria, al Frosinone che pur avendo avviato la stagione con un budget ben al di sotto di una decina di società cadette è riuscito a staccare il pass per la Serie A vincendo il torneo con alle spalle squadre come Genoa, Bari, Cagliari e Parma. Addirittura la SPAL, con un budget superiore ai ciociari, ha concluso la B in zona retrocessione. Bari e Catanzaro ci hanno impiegato degli anni per salutare la Lega Pro malgrado investimenti milionari, la Juve Stabia di Ciro Polito spendendo decisamente meno vinse la C nel 2018/19.

Sono innumerevoli gli esempi di chi ha messo pesantamente mano al portafoglio per poi ritrovarsi con un pugno di mosche in mano. Situazione, questa, spiacevole per qualsiasi attività d’impresa che ha nel mirino l’obiettivo di far fruttare il proprio investimento riducendo il più possibile il margine di errore. La dotazione di un budget investito in misura adeguata per le ambizioni di un campionato di vertice e la programmazione di un futuro roseo con professionalità, competenza e idee chiare rappresentano, quindi, fattori imprescindibli per inseguire il successo. Proprio questo è l’indirizzo della società rossazzurra, votata ad una crescita continua e costante valorizzando e rilanciando il brand Catania con una gestione attenta ed oculata delle proprie risorse.

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