Le verità dei numeri: Catania squadra da battere?

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Catania vs Ischia

Catania vola basso, ma i numeri…

Verità, umiltà o mentalità? Forse nessuna delle tre, forse la voglia di volar basso per evitare di svegliarsi dentro un incubo che ha già devastato le coronarie di tutto l’ambiente in casa rossoazzurra. Il Catania vola basso, come un aero che quasi sfiora i grattacieli di una città che invece costruisce giorno per giorno un mattoncino in più verso un futuro che (grazie alla penalizzazione) non appare ancora semplice da delineare. Il leitmotiv rimane lo stesso: pensare solo alla salvezza e vivere giornata per giornata. L’argomento piace a chi se lo sente dire per umiltà e voglia di sbilanciarsi più coi fatti (i risultati in questo senso) che con le parole, però stride, e non poco, a chi analizza attentamente il momento storico del Catania.

In una classifica ideale senza punti di penalizzazione, il Girone C della Lega Pro avrebbe il Catania come padrone con la bellezza di 17 punti frutto di 5 vittorie, 2 pareggi e una sola sconfitta in appena 8 giornate. Numeri alla mano con la media di 2.1 punti a partita, il miglior attacco del campionato con 14 reti e il miglior rendimento casalingo è possibile pensare solo alla salvezza nell’economia di un campionato che ha ancora 26 giornate da mettere a disposizione e 78 punti in palio? La matematica direbbe di no, ma la logica dice di attendere.
Il primo tassello è stato l’avvio sprint con le tre vittorie consecutive a debellare la penalizzazione, salvo poi vivere una leggera flessione soprattutto lontano dal Massimino.
Piedi per terra e fascia di Rambo sulla testa dunque per chi l’impresa la vuole scrivere e conquistare, con la consapevolezza di uno strano algoritmo per certi versi irrisolvibile, quello di voler pensare solo alla salvezza dai bassifondi della classifica, ma per chi è in realtà la squadra da battere in questo campionato.
Una duttile e contraddittoria maschera, forse necessaria, quella sulla faccia del Catania, che però tra verità, umiltà e mentalità ha capito la ricetta giusta: vincere e convincere, poi l’ardua sentenza arriverà da se.