LEONARDI (Esclusiva): “Catania, ingiusta retrocessione. Bisognava bloccare i campionati! Massimino grande uomo”

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L’ex rossoazzurro Antonino Leonardi su “Universo RossoAzzurro”

Venerdì pomeriggio, nel corso della trasmissione “Universo RossoAzzurro” condotta da Igor Pagano in collaborazione con Donato e Livio Giannotta di TuttoCalcioCatania, in diretta telefonica su Radio Studio Italia è intervenuto l’ex calciatore del Catania Antonino Leonardi, catanese profondamente legato ai colori rossoazzurri.

Due settimane fa abbiamo avuto il piacere di intervistare Carlo Borghi con cui avete disputato una trionfale stagione di Serie C nel 1979/80. Un tuo ricordo di quella grande annata…
“Per me sono assolutamente indimenticabili i 10 anni trascorsi indossando la casacca della squadra della mia città. Quella è una delle grandi imprese che abbiamo compiuto, anche grazie al valore di parecchi miei compagni, allenatori e trascinati da un pubblico tra i più meravigliosi d’Italia. Quell’anno siamo riusciti nell’impresa di stravincere meritatamente, con tutto il rispetto verso le altre compagini, su tutti i campi e con dei calciatori dalle grandi doti come Marco Piga e Carlo Borghi con cui non ho perso i contatti e che ancora capita di vederci. Ci siamo visti giusto 2 anni fa quando abbiamo giocato la partita del cuore a Catania. E poi altri giocatori tra cui Sorrentino e Gigi Chiavaro a cui sono molto legato e, ancora oggi, partecipiamo insieme a degli eventi che ci fanno tornare indietro nel tempo con grandi ricordi”.

Finalmente quest’anno giocano nel Catania alcuni elementi nostrani come i catanesi Russo e Di Grazia, oltre al siracusano Parisi…
“Sono fiero e contento che questi ragazzi si siano fatti valere nelle squadre in cui hanno militato con onore e dignità nel loro recente passato. Qualcuno di loro è tornato nella propria città e la sta onorando con impegno ed attaccamento alla maglia. Li seguo, li apprezzo, li ammiro, sono fiero di loro, li incoraggio a perseverare e a trascinare anche gli altri compagni di squadra. Tutto questo per far capire che la città di Catania è meritevole di ben altre categorie. Purtroppo gli ultimi noti eventi ci hanno messo in gravi difficoltà che hanno portato ad un’ingiusta retrocessione. A tal proposito mi sono espresso in modo molto pesante su alcuni organi di stampa, tramite Italo Cucci. Una figura che, anche in tempi andati, è sempre stato vicino alla città di Catania. Come ad esempio nel 1993 quando il Catania venne ingiustamente retrocesso per fatti di cui non aveva alcuna colpa. Quelli erano i tempi di un grande uomo, il Presidente Angelo Massimino. Un imprenditore che per amore verso la propria squadra è anche arrivato a vendere case, appartamenti e terreni senza beneficiare di alcun guadagno. Il tutto fatto con uno spirito amorevole davvero ineguagliabile. Personalmente ho sempre lottato con onore e coraggio, tralasciando qualsiasi imposizione e condizionamento. Spero vivamente che questi giovani talenti, che stanno onorando la maglia rossoazzurra, possano farci ritornare a campionati superiori che ci spettano di diritto”.

Quando la richiesta del procuratore federale Stefano Palazzi fu di attribuire 5 punti di penalizzazione ai  rossoazzurri, alcuni importanti organi d’informazione spingevano per non meno di 10…
“Mi sento di poter parlare a voce alta. Quando all’interno di una famiglia c’è una persona che sbaglia, per colpa di questa non credo sia giusto condannare una città intera. Se il Catania ha comprato delle partite, ancora oggi mi chiedo chi le abbia vendute. Se è vero che il Catania è stato retrocesso, sarebbe dovuto avvenire il medesimo trattamento anche per le altre società, dirigenti e giocatori. Addirittura non sarebbero neanche dovuti partire i campionati se ci fossero state delle prove a supporto. E in ciò è colpevole lo Stato in quanto complice di questa situazione ricavando ingenti quantità di denaro attraverso il mondo del calcio e le agenzie di scommesse. Per andare avanti all’insegna della giustizia occorrerebbe invalidare e sospendere i campionati. Inoltre mi sarei aspettato che la cittadinanza di Catania, con a capo il Sindaco, il Comune, il Prefetto e gli organi di stampa, si fossero messi d’accordo per cercare di bloccare i campionati”.

Qual è il tuo pensiero sulla stagione fin qui disputata dai rossoazzurri e sugli obiettivi raggiungibili?
“Intanto devo riconoscere il grande impegno profuso da chi adesso rappresenta il Calcio Catania per quanto riguarda l’acquisizione, in tempi davvero risicati, di parecchi elementi appartenenti ad altre squadre. Mi avevano chiesto se già avessi avuto modo di conoscere questi giocatori. Sinceramente la maggior parte di loro non li conoscevo, magari qualcuno sì perché aveva militato in Serie B o in qualche altra piazza importante. Comunque a me interessava conoscerli sul campo, dal punto di vista fisico, atletico, muscolare, tecnico e tattico, prima di poter dare le mie valutazioni. Anche per quanto riguarda l’allenatore, Giuseppe Pancaro. Un ragazzo molto serio, preparato, nonché vincitore di parecchi campionati. Uno che in campo ha sempre sudato la maglia e che è sempre uscito a testa alta. In queste prime otto giornate di campionato ho visto molto bene la squadra che si sta rivelando estremamente valida, sia tatticamente che tecnicamente. Segno che l’allenatore sta agendo benissimo, posizionando al meglio i propri elementi. Un altro aspetto importante riguarda l’assoluta validità dei calciatori che, solitamente, vanno in panchina o tribuna. Per cui, quando si verificano degli infortuni, questi sono in grado di rimpiazzarli egregiamente in quanto sono praticamente al loro livello. Costituisce un grande vantaggio il fatto di essere coperti ruolo per ruolo da due o più valide alternative. Ma ci tengo anche ad evidenziare l’aspetto psicologico che la squadra ha avuto ad inizio campionato, sapendo di trovarsi pesantemente penalizzata. Secondo me neanche la federazione si sarebbe aspettata che la squadra avesse potuto vincere le prime tre partite, scrollandosi così di dosso un pesante fardello. Ciò denota una grande prova di carattere e temperamento. Adesso occorre proseguire su questa strada, mediante il lavoro, i sacrifici e l’attaccamento alla maglia. Credo che i tifosi si aspettino proprio questo dai loro beniamini. Per quanto riguarda gli obiettivi dico di aspettare almeno fino a gennaio, prima di poter fare previsioni. Non intendo sbilanciarmi perché il calcio è imprevedibile e, inoltre, sussistono tante variabili che possono influenzare l’andamento del campionato come ad esempio la tenuta atletica, il tipo di preparazione fatta e gli infortuni. Auguro davvero il meglio al Catania con tutto il cuore e l’attaccamento alla maglia che nutro”.