Mercato: l’ingrediente che non è in vendita

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Catania vs Akragas, tifosi in Curva Nord

Il mercato si avvicina, ma il Catania ha bisogno di ritrovarsi

Mercato. Una parola, mille significati. Riferito al gergo calcistico chiaramente corrisponde al brillare degli occhi riempiti di sogni, speranze e aspettative di tutti gli appassionati del grande rettangolo verde.
L’inizio di stagione del Catania è archiviato, con 9 punti e un rendimento scemante nell’ultimo periodo di questo maledetto campionato. Condannati al purgatorio, incatenati, o quasi, al -11 i ragazzi di Pancaro iniziano bene, dimostrando di poter fare la voce grossa in questo campionato, salvo poi crollare in un limbo di chi non fa ne bene, né troppo male, sciogliendosi al sole come le ali di Icaro nel suo viaggio verso un sogno chiamato promozione.

Allora torniamo all’inizio, con quella parola che forse a qualcuno darà pur fastidio leggere già a fine novembre: mercato. Perchè il Catania ha mostrato dei limiti evidenti in quest’ultima parte di stagione, basti pensare che senza la penalizzazione sarebbe a 7 lunghezze dalla capolista in un campionato che sulla carta non dovrebbe avere altro padrone all’infuori degli etnei, per nomi e carta di identità. Però il pedigree non va in campo e sicuramente non prende a calci un pallone, così la domanda che rimbomba è semplice e per certi versi anche schietta: può il mercato ormai quasi alle porte riuscire a raddrizzare e a far svoltare la stagione del Catania?

La risposta potrebbe essere molteplice e di difficile previsione, di sicuro innesti importanti e di spessore possono arricchire un gruppo già importante, però ad oggi la medicina in casa Catania sembra un’altra. Lavoro, lavoro e lavoro. Già perché l’anemia che affligge i rossoazzurri delle ultime uscite è caratterizzata forse dall’eccessivo sforzo iniziale che è rimbalzato come un boomerang sulle spalle dei giocatori etnei che anche dal punto di vista fisico adesso cominciano a risentire.

Ritrovare concentrazione, ritrovare fiducia, armonia e cattiveria per svoltare in questo campionato che di maledetto in fondo ha solo la paura e il timore di poter sciogliersi come le ali di un antico eroe mitologico solo con le proprie mani. Il destino del Catania è legato al Catania e alla sua voglia di mettere in campo dei valori già presenti in rosa, per dimostrare di essere una realtà ancora in grado di poter ruggire, anche di fronte ad annate maledette come questa, con o senza un mercato di gennaio coi fiocchi, ma con la consapevolezza di voler fare, di voler scalare e di voler tornare a vincere.