RICCHIUTI (Esclusiva): “Catania dai due volti in casa e fuori, non tutte le colpe di Rigoli. I miei auguri ai catanesi…”

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Il fantasista argentino Adrian Ricchiuti, ex Catania ed attualmente giocatore del Rimini nel campionato di Eccellenza, venerdì è intervenuto telefonicamente ai microfoni di Radio Studio Italia in collaborazione con Igor Pagano e TuttoCalcioCatania.com per commentare la prestazione deludente di Castellammare di Stabia, il deficitario andamento dei rossoazzurri in trasferta e le proprie aspettative future.

Adrian, da esterno nonché da amico del Catania, come riesci a spiegare questa netta differenza in termini di rendimento tra partite disputate in casa ed in trasferta?
“Quando militavo tra le fila etnee eravamo riusciti a recuperare questo gap. Inizialmente, anche in quel periodo, si verificava proprio questo e quando giocavamo in trasferta perdevamo. Invece negli ultimi anni avevamo praticamente ribaltato questo aspetto, andando anche ad ottenere degli ottimi risultati in trasferta. La partita di giovedì, nella fattispecie, non sono riuscito a vederla, preso dalle cene natalizie che solitamente contraddistinguono il periodo. Comunque sono rimasto sorpreso dal risultato finale perché in effetti la sconfitta ci poteva anche stare però una batosta del genere, a maggior ragione contro una diretta concorrente, fa doppiamente male. Sappiamo che la Juve Stabia sta puntando alla vittoria del campionato ma, obiettivamente, il Catania non è per niente da meno della squadra campana dal punto di vista tecnico. Oltre che per il risultato in sè, la sconfitta è pesante perché adesso, in particolare, non si dispone del tempo necessario per recuperare. Si avvia il periodo delle festività e, dunque, ritorni a casa con un 4-0 sul groppone e di conseguenza col morale sotto i tacchi”.

Nel banco degli imputati, specialmente in seguito ai deludenti risultati conseguiti dalla squadra in trasferta, è giocoforza entrato anche mister Pino Rigoli. Reputi che l’allenatore meriti fiducia?
“Seguendo le vicende che riguardano la squadra, ho sentito che l’A.D. Lo Monaco non abbia alcuna intenzione di procedere ad un cambio della guida tecnica. Credo che Pino Rigoli non sia un allenatore particolarmente amato dalla piazza ma personalmente non conosco il mister per cui mi esimo dal dare giudizi, però il direttore sa ciò che vuole e cosa vede in questo tecnico. Non credo che la colpa sia imputabile esclusivamente all’allenatore. In fin dei conti siamo noi calciatori che scendiamo in campo e facciamo la differenza, in negativo o positivo che sia. L’allenatore può dire quello che vuole, cerca di preparare al meglio il collettivo in vista del prossimo turno ma i ragazzi sono coloro che giocano sul rettangolo di gioco. Cosa certa è che il Catania, specialmente in trasferta, deve gioco forza cambiare rotta per poter pensare di arrivare, quanto meno, ai playoff. Non dimentichiamoci che il Catania, senza i punti di penalizzazione, si sarebbe già trovato in zone di vertice. In rosa figurano giocatori provenienti da luoghi diversi ma non tutti riescono a recepire la reale pressione che una piazza come Catania possiede. Mi viene da pensare che in casa riescano a dare quella marcia in più, sorretti dal pubblico, mentre lo stesso non accade in trasferta”.

La tifoseria catanese, costantemente a supporto, sostiene e spinge la squadra alla vittoria in casa, mentre in trasferta tale binomio non risulta essere più vincente…
“Io vedo che il Catania in casa possiede sempre quella marcia in più e per gli avversari non risulta semplice venire a giocare ai piedi dell’Etna. A calcio si gioca 11 contro 11 ma al ‘Massimino’ si aggiunge anche la tifoseria come componente in più che, di fatto, costituisce il vero e proprio dodicesimo uomo in campo. E ciò porta ad avere paura a tutti coloro che affrontano la squadra dell’Elefante presso questo stadio. Io, per esempio, sono venuto qui a giocare un anno da avversario ed avevo paura, anche se poi riuscimmo a pareggiare 0-0 quell’incontro! (Catania-Rimini, Serie B 2005/2006, ndr). Mi auguro che i principali riferimenti del Calcio Catania, nello specifico Lo Monaco in quanto amministratore delegato, Biagianti capitano e Rigoli allenatore, riescano insieme a trovare i giusti equilibri per far sì che la situazione possa risolversi una buona volta per tutte”.

Parlando di Adrian Ricchiuti calciatore, un amore indissolubile ti lega al Rimini Calcio, oltre che a Rimini città. Come sta procedendo il tuo campionato?
“Purtroppo militiamo in Eccellenza. Ciò nonostante abbiamo totalizzato ben 1800 abbonati, assolutamente non pochi per questa categoria, e siamo al primo posto in classifica. Inoltre si è venuto a creare quel giusto mix con i tifosi che ha portato nuovamente la gente a stringersi intorno a questa squadra. Gira anche una maggiore quantità di sponsor, questo è un ulteriore segnale che a Rimini sta tornando la voglia di calcio. Certo, non quello di alto livello però almeno in Lega Pro una città come Rimini non può non esserci.
Parlando invece a livello personale, mi mancano 8 partite per realizzare il record di presenze, 339. Spero vivamente di chiudere la mia carriera di giocatore riuscendo a centrare la promozione. Alleno anche i bambini ed ormai sto pensando in proiezione futura alla carriera di allenatore. In questo momento mi trovo in viaggio sul traghetto in direzione Catania, città in cui ho deciso di trascorrere le feste. Formulo a tutta la gente di Catania uno speciale augurio di Buon Natale ed inoltre mi auguro che l’anno nuovo possa portare tanta felicità e soprattutto tanti punti, specialmente fuori casa, al Catania!”.

Ringraziamo Adrian Ricchiuti per la cortese disponibilità.

AUDIO INTERVENTO TELEFONICO

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