Si dice che il tempo sia galantuomo poiché ristabilisce la verità, ripara i torti, medica ogni cosa e, dunque, bisogna saper attendere. Attendere, sì, ma quanto ancora? Il tempo giudicherà il Catania nelle prossime partite, decisive per capire quale futuro attende la formazione rossoazzurra. Sarà in piena zona Play Off? Al sesto posto? O addirittura fuori dalla griglia delle prime dieci classificate? E soprattutto, a seguito dell’avvenuto cambio alla guida tecnica della squadra, l’Elefante saprà trovare il giusto assetto sia in casa che lontano dalle mura amiche?
L’esordio di Mario Petrone sulla panchina etnea non è stato il massimo per quanto visto sul rettangolo di gioco ma, chiaramente, il neo tecnico del Catania non possiede alcuna bacchetta magica. Impensabile che, in pochi giorni, i giocatori fossero in grado di colmare le lacune emerse sul piano del gioco nella precedente gestione. Anzi, al “Massimino” il Catania ha persino registrato passi indietro contro il Taranto.
Poco movimento senza palla, confusione in cabina di regia, difficoltà nell’ultimo passaggio e ad imbastire una manovra offensiva degna di nota, retroguardia non sempre puntuale in marcatura, seri problemi a scardinare la difesa avversaria, poco carattere in campo. Nessuna traccia della formazione ammirata nel precedente turno casalingo con il Matera, magari non entusiasmante sul piano del gioco ma concreta, audace ed equilibrata.
Adesso si avvicina una nuova tappa, la trasferta di Messina. Un banco di prova significativo con un ambiente molto caldo che accoglierà i ragazzi di Petrone. Può essere il trampolino giusto per rilanciare le proprie ambizioni o sprofondare, per meglio comprendere le prospettive con la metodologia di lavoro portata avanti da Petrone. Le gare a disposizione, intanto, diminuiscono. Il tempo avanza inesorabilmente, se sarà galantuomo o tiranno lo scopriremo nelle prossime puntate.
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