CATANIA: situazione da riprendere in mano, il rischio è di affondare

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Allenamento Catania a Torre del Grifo

Sconfitta surreale allo stadio “Angelo Massimino”. Il divario in campo con il Melfi era talmente evidente da scongiurare il rischio di un tonfo casalingo di simili proporzioni. Ma il Catania è riuscito nell’impresa di rivitalizzare una squadra “morta”. Fa male, molto male perdere al cospetto dell’ultima della classe davanti ai propri tifosi. Una vergognosa prestazione ha determinato la conseguenza inevitabile di un brutto ko che può lasciare strascichi molto pesanti se non si riprende subito la situazione in mano.

Mister Mario Petrone deve capire dove ha sbagliato ed assumersi le proprie responsabilità, come del resto i giocatori che, poi, sono i principali protagonisti della scena. Ai piani alti della società bisogna analizzare fino in fondo le dinamiche negative che stanno caratterizzando un cammino altalenante malgrado il cambio alla guida tecnica.

Quale il cancro? L’organico allestito è sopravvalutato? Mancano uomini di personalità e carisma che sappiano trascinare la squadra? Qualcuno rema contro? La proprietà del club non fornisce sufficienti garanzie? Una cosa è certa: così non si va lontano. Lo Monaco e chi di dovere prendano i provvedimenti opportuni per raddrizzare una barca che rischia di affondare. Il Catania vanta una tradizione calcistica di rilievo, la passione dei tifosi non può essere calpestata.

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