LUCARELLI: “Sono giovane, guidare il Catania non è cosa da poco. Ecco quando ho deciso di smettere di fare il calciatore”

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Cristiano Lucarelli

“III Premio Rosario La Mattina”, a Vittoria, per l’allenatore del Catania Cristiano Lucarelli:

“Allenare una squadra come il Catania per un giovane come me non è una cosa da poco. Io in tutte le mie esperienze do sempre il meglio di me stesso. Voglio essere all’altezza del compito. Calciatore ed allenatore sono mondi molto diversi. L’esperienza da giocatore aiuta sempre, però poi ti rendi conto che è solo un piccolo bagaglio perchè cambia la visuale sotto tanti punti di vista. Zenga dice che un calciatore prima di cominciare a giocare dovrebbe fare un anno di allenatore. Chiaramente è impossibile però questo concetto fa capire bene l’idea che che c’è dietro a questo percorso”.

“L’allenatore dipende troppo dagli altri, deve avere la fortuna di sperare che all’interno del gruppo di lavoro ci siano persone in grado di fare il proprio mestiere e che possano aiutarti lungo il percorso. Il percorso da calciatore è stato bello per me, non ho rimpianti. Anzi ho smesso nel momento migliore. Quando montavo sul pullman, lungo il tragitto che mi portava dall’albergo allo stadio, sentivo sempre un’emozione particolare. Nel momento in cui non l’ho sentita ho deciso di smettere, pur avendo un anno di contratto col Parma. Non sentivo più quel fuoco dentro ed ho iniziato questo percorso di allenatore”.

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