LO MONACO: “Trasferta vietata, così non va. Si penalizza una città intera. Siena, comincio a preoccuparmi. Basito dal comportamento della Curva Sud”

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Pietro Lo Monaco

L’Amministratore Delegato del Catania Pietro Lo Monaco è intervenuto telefonicamente ai microfoni di Telecolor, nel corso della trasmissione televisiva Corner. Il dirigente rossoazzurro ha commentato il nuovo divieto di trasferta imposto ai tifosi residenti in Sicilia, dell’importanza del match di Siena e del modo di stare in campo della squadra di Cristiano Lucarelli. Ecco quanto evidenziato da TuttoCalcioCatania.com:

“Divieto di trasferta anche a Siena? E’ una cosa non brutta, di più. Discriminante, che avvantaggia chiaramente in una competizione delicata l’avversario. Penalizzante per una città intera a discapito di una sparuta minoranza di gente già individuata e ‘daspata’. Capisco anche che gli ultimi episodi verificati in Calabria siano assolutamente da condannare. Abbiamo pagato una partita, continuare nel tempo questa sanzione mi sembra veramente qualcosa di non democratico. Comincio a preoccuparmi, soprattutto quando vedo quanto accaduto a Siena. Non biasimo lo sfogo del presidente della Reggiana Mike Piazza (ha parlato di “corruzione ed incompetenza”, ndr). Anzi comincio a preoccuparmi un pochino. Quando si perde in una maniera così dubbia e clamorosa, gli sfoghi sono anche ammissibili. Poi si possono più o meno censurare certe affermazioni, però è chiaramente un uomo toccato dalla giustizia delle cose”. 

“Ricordate Foggia-Pisa? Accaddero episodi analoghi a quelli di Siena. Il Foggia venne sanzionato con una squalifica per 4 gare. Si usano due pesi e due misure. E’ diventato tutto il contrario di tutto. Io mi piscio dalle risate perchè, evidentemente, siamo una barzelletta. Cosa faremmo in caso di divieto di trasferta qualora accedessimo alla finale Play Off? Eventualmente non scenderemmo in campo, facendo ridere tutto il mondo. Ci poteva anche stare per gli episodi d’intemperanza verificatisi in Calabria che i tifosi del Catania restassero a casa a Salò, non ci può stare che in una competizione del genere questo decisione si protragga nel tempo. Noi i passi che dovevamo fare li abbiamo fatti anche per la gara di Salò. Continueremo a spingere affinchè si possa in qualche modo fare un passo indietro, perchè così non va assolutamente”.

“Le prestazioni di qualche singolo sicuramente possono essere più efficaci. Con la prestazione del singolo che migliora, migliorerebbe ulteriormente anche l’insieme. La squadra ha ormai acquisito, comunque, un meccanismo di gioco, si propone in un certo modo sia in fase di possesso che di non possesso. Il modo di stare in campo e di giocare è consolidato. Noi da sempre non abbiamo mai concesso tantissimo agli avversari, in qualsiasi momento possiamo colpirli. Lo dimostra anche il ruolino di marcia avuto in campionato. Non è un caso se abbiamo il migliore attacco dei tre gironi, una delle difese più solide assicurando un certo equilibrio nelle due fasi. Ora siamo in semifinale. Queste sono gare che vivono di episodi. Se domini gli episodi a tuo favore, allora le partite le porti a casa. Diversamente c’è da soffrire. La FeralpiSalò era sciolta mentalmente, giocava senza pressioni. Ha fatto una partita sbarazzina, molto più efficace di quella giocata all’andata, dove noi avremmo potuto incrementare il bottino di reti in qualsiasi circostanza. Bravi noi a contenere le sfuriate verdeblu colpendo al momento giusto”. 

“Sono rimasto veramente basito dal comportamento della Curva Sud. Mi veniva la tentazione di andare nella sala speaker, prendere il microfono ed avvisare tutti che eravamo al ‘Massimino’. Non ho capito il silenzio. Siamo al campo per tifare Catania, stare vicino al Catania, per essere un tutt’uno con la squadra. Vedere la Sud in silenzio è stato veramente una cosa brutta da vedere. Meno male che la Nord ha fatto per tutti. E’ stata encomiabile, recitando il ruolo da pubblico del Catania. Non me ne voglia qualcuno ma tutti devono capire che a Catania si tifa per il Catania. I problemi di ognuno, giusti o sbagliati che siano, si lasciano a casa quando si va al campo. Ora dobbiamo centellinare le energie e le forze di qualche giocatore e andare avanti così. A prescindere dal modo di stare in campo degli avversari, noi dobbiamo sapere che disputeremo una finale di Champions League giocando tutto quello che abbiamo a disposizione in 180 minuti”. 

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