STAMPA LOCALE – Finocchiaro: “Catania, progetto ad ampio raggio. Infrastrutture, occorre pazienza”

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Attenzione rivolta al Catania da parte del collega de La Sicilia e La Gazzetta dello Sport Giovanni Finocchiaro, che parla dell’organico rossazzurro e del progetto societario del Gruppo Pelligra ai microfoni della trasmissione ‘Sport Sicilia Preview’, su Telecolor:

“C’è grande entusiasmo, attesa. Questa speranza di ritornare in C. Finalmente Catania vive una stagione di grandi risultati e vittorie. E c’è una società che intende programmare e sviluppare in un certo modo l’attività del settore giovanile. Per fare entrare tanti giovani che sognano d’indossare la maglia del Catania ci vorrà del tempo. E’ legittimo sperare che si possa creare un settore giovanile affollato ma anche di qualità. Ben vengano, inoltre, rapporti con società come Sassuolo, Fiorentina e non solo per portare qualche giovane a Catania. Trasferendosi ai piedi dell’Etna, il giovane supera due esami: quello di giocare davanti a 15mila spettatori, e non è semplice; quello di affidarti ad una Serie D che ti forma. O diventi calciatore, oppure ti perdi nei meandri del dilettantismo”.           

“Infrastrutture? Non si può fare tutto e subito in una città che comunque si sta risvegliando, cercando di fare più di qualcosa per il pallone. Le difficoltà ci sono. Ad esempio per ristrutturare un impianto come quello del ‘Massimino’ che non veniva sottoposto a restauro da 30 anni, serve anche un programma a tappe per evitare la chiusura di alcuni settori dello stadio. Ci vuole pazienza. Il manto erboso, a fine stagione, sarà rifatto anche in profondità per consentire il drenaggio. A conclusione di quest’anno agonistico qualcosa in più il Catania potrà avere. Piango sempre la fine ingloriosa di Torre del Grifo che, peraltro, è distante dalla città. Il Gruppo Pelligra vorrebbe una struttura vicina e allora, in ottica Prima Squadra, stanno monitorando Nesima, già fruibile per le giovanili. Bisogna pazientare un pò per sviluppare il progetto che hanno in testa, un progetto ad ampissimo raggio che parte soprattutto dai giovani”.       

“Tanti giocatori del Catania intervistati specificano il comportamento da professionismo puro che si respira in società. Anche questo conta nell’economia di un campionato. In casa hai 15mila spettatori pronti ad incoraggiarti e ti senti sicuro, quasi imbattibile. Andrea Russotto? Ha una classe e potenzialità spesso inespresse ma anche questa volontà di completare il percorso a Catania, che ormai è casa sua. E’ voluto tornare a tutti i costi, ha delle motivazioni particolari. Ogni tanto estrae dal cilindro uno dei suoi colpi di genio preferiti e si fa apprezzare facendo un pò ammattire le difesa avversarie”.

“I calciatori esperti li conoscevamo già per nomi, caratteristiche. Abbiamo parlato poco fa di Russotto. Anche Lodi è un simbolo del Catania. Possiede un piede che a tratti ricorda il Lodi della Serie A, ovviamente il tempo passa ma la volontà resta. Desiderava tanto fare ritorno a Catania. Anche Sarao ha la sua esperienza. I giovani? La regola della D sugli under è ben accetta per dare spazio ai giovani, quelli che militano nel Catania sono stati una sorpresa. Vedi Forchignone, Vitale, Chiarella, lo stesso Bethers che comunque possono ancora migliorare. Se poi devi programmare la C e trovi un giovane come Castellini che disputa ogni partita oltre la sufficienza puoi pensare di riconfermarlo. Questi under sono ragazzi che abbiamo conosciuto strada facendo, frutto di scelte molto oculate da parte della società. Spesso fanno la differenza”.    

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