EX ROSSAZZURRI – Rigoli: “Limite tattico, il Catania corre tanto e male. Chiricò non dovrebbe fare il terzino…”

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Pino Rigoli

L’ex allenatore del Catania Pino Rigoli, ospite di ‘Sport Sicilia Preview’, ai microfoni di Telecolor, analizza le difficoltà incontrate in questa stagione dai rossazzurri soffermandosi su vari aspetti:

Il Catania ha grosse problematiche dal punto di vista tattico e tecnico. Io ho visto solamente tre gare del Catania, le vittorie al cospetto di Rimini e Audace Cerignola, in tv la trasferta di Padova. Squadra molto lunga che non riesce ad accorciare sia in avanti che indietro, da più parti si dice che i rossazzurri accusino problemi di condizione fisica, in realtà ritengo che questo sia un aspetto secondario. La squadra corre tanto e male, dalle gare che ho visto mi sembra che il limite principale del Catania sia tattico. Se il Catania vuole avviare l’azione da dietro, sistematicamente prende palla, la esce su uno dei centrali e poi la mette lunga, allora chi sta nelle vie di mezzo deve accorciare, non lo fa in tempo e diventa tutto più complicato”.           

“Chiricò? Lo conosco benissimo perchè lo feci giocare quando lo presi dalle giovanili del Lecce, conosco le sue caratteristiche. Giocatore di grande valore tecnico con numeri impressionanti. Non capisco perchè faccia il terzino, essendo lui devastante negli ultimi 20-30 metri. Non merita la C, ma la B in squadre di alto livello. Qualitativamente ritengo che sia il migliore giocatore del Catania in organico. Sturaro? Ha un passo diverso, magari ha avuto tanti infortuni e oggi si ritrova a giocare in C, Welbeck poi vederlo giocare da play… se a gennaio sul mercato prendi 12 giocatori non puoi ritrovarti a giocare con Welbeck in quella posizione. A meno che si cercava appositamente un mediano di rottura, allora va bene”.

“Playout? Io non posso pensare che il Catania rischi di andare ai playout. Sei punti sono tanti, finire nella griglia playout vanificherebbe tutto in chiave playoff. L’aspetto mentale nel calcio è fondamentale. Il calciatore non è un robot ma una persona a tutti gli effetti. Ogni persona ha le proprie esigenze, debolezze, problematiche. Il Catania lavora sotto l’aspetto mentale?”.

“La società ha dato un segnale di presenza sul mercato a gennaio. Non so per quale motivo i risultati non arrivino ma il dato di fatto è che la squadra è stata fatta due volte in questa stagione, e pochi sono rimasti dello scorso campionato. La società ha dimostrato di esserci dal punto di vista economico, poi con l’arrivo di Lucarelli sono stati presi calciatori che potevano essere funzionali al gioco di Lucarelli ma metterli tutti insieme diventa difficoltoso. Io ho notato che c’è poca pazienza. Come se dovesse arrivare tutto e subito, altrimenti questo pallone scoppia tra i piedi. Non vorrei che si sia creato questo clima all’interno della società. Le partite vanno lavorate, gestite, vuoi non vuoi questa mancanza di pazienza i giocatori la avvertono”.  

A Torre del Greco mi aspetto un Catania che esca dal campo con i tre punti. E’ il mio augurio, la mia speranza ma sarà una partita importante per entrambe le squadre. Il Catania possiede una cifra tecnica decisamente più importante, poi però è sempre il campo il giudice reale. Gara nella quale la Turris cercherà di vendere cara la pelle, in casa peraltro è una squadra diversa rispetto a quella formato trasferta. Ci vorrà il miglior Catania. Fanno ben sperare gli ultimi venti minuti di Padova, magari si dovrebbe ripartire da lì. Mi auguro che attraverso il lavoro il Catania riesca a superare le difficoltà”.

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