PEPPE DI STEFANO: “Catania, è la testa che appesantisce le gambe. Il contratto di Lucarelli non può essere un parafulmine. La squadra deve migliorare perché ce l’ha nelle corde”

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Il giornalista catanese di Sky Sport Peppe Di Stefano è intervenuto nel corso della trasmissione ‘Big Chance’, a cura di Chancebet News:

“Non era importante vincere contro il Rimini ma dare continuità. Una casa diventa solida se metti le fondamenta solide. Perché è impossibile pensare di fare una partita buona ogni 2-3 mesi e con quella salvi la stagione. Anche perché per andare eventualmente in Serie B serve un exploit di partite. Perché quando inizieranno i playoff – e speriamo che il Catania li possa fare di buon grado e di buona lena – la squadra dovrà essere in condizione. Per me domenica è stata una enorme delusione”.

E’ una mia personale convinzione che il Catania abbia una buona rosa e potrebbe stare serenamente tra le prime quattro della classifica. Non so se è un problema caratteriale, psicologico e soprattutto un problema atletico. Evidentemente ci sono dei limiti, c’è qualcosa che non va anche nei pre partita, nei post gara. Sembra che si sia inceppata qualcosa, a parte la magia della serata di Catania-Rimini c’è qualcosa che non va ed è un peccato sperperare quel talento che abbiamo visto allo stadio contro il Rimini, parlo del pubblico. Quello stadio sarebbe pronto ad impazzire di gioia per i playoff ma bisogna arrivarci con una discreta condizione, cosa che il Catania in questo momento non ha”.

“Magari la stagione è nata male e si concluderà in maniera gloriosa e lo speriamo tutti. Domenica uno dei miei più cari amici mi diceva che passa la voglia di andare allo stadio perché il Catania non crea, non ti fa neanche divertire. E’ una squadra fredda, ibrida, che sta lì, specula sull’avversario. Ma il Catania può fare questo dopo avere costruito due squadre, cambiato due allenatori giocando davanti a tanti spettatori? Quando crescerà questo Catania? La squadra farà questo campionato fino alla fine per poi sperare ai playoff che in partite secche vinca? Non si può sperare in un miglioramento di questa squadra? Io credo che ce l’abbia nelle corde”.

“Non dico che la colpa è dei giocatori, dell’allenatore, della difesa, del centrocampo o dell’attacco ma è evidente che il potenziale di questa squadra è da 8 e rende da 4. Almeno col Rimini c’è stata un pò di verve, di enfasi, anche se poi te l’ha risolta un singolo. E’ veramente molto strano quel che sta accadendo. Ci sono squadre anche non attrezzate che hanno dei piani gara e mettono in difficoltà le avversarie. Cosa che ha fatto il Monterosi, ad esempio”.

Il discorso legato alla stanchezza derivante dai tanti impegni ravvicinati è un ragionamento che fa una squadra di media classifica. Il Catania è in finale di Coppa Italia non perché lo impone il blasone della città ma perché finanziariamente è stato devastante sia nel mercato estivo che in quello di riparazione. Quei discorsi li fa ad esempio il Sassuolo se gioca a San Siro contro l’Inter mercoledì e fa un po’ di pretattica facendo giocare le alternative perché poi la domenica affronta il Verona in una sfida salvezza. Se pensiamo che il Catania non ha il tempo di preparare la partita col Monterosi, allora è giusta quella posizione in classifica”.

“Sono tutti sotto analisi e sotto esame in questo momento. Da Pelligra a Grella passando per tutti i dirigenti, giocatori, allenatore. Il contratto di due anni e mezzo firmato da Lucarelli non può essere una garanzia, un parafulmine. A volte da alcune dichiarazioni sembra quasi passare il messaggio che tanto ormai è andata, aspettiamo la prossima stagione. Non è così se alleni il Catania davanti a 20mila spettatori con giocatori di prima fascia. Questa squadra con un altro piglio, un altro spirito e un’altra mentalità andrebbe molto più avanti perché continuo a pensare che il Catania sia una squadra forte”.

“Si vede poco sprint nella squadra, arriva dopo sulle prime e seconde palle, quindi un problema atletico c’è. Ma è possibile che tutti i neo acquisti hanno questo livello basso di preparazione atletica? Io penso che la testa vada ad appesantire le gambe. E infatti rende più di tutti Castellini, secondo me molto più leggero mentalmente rispetto ai compagni”.

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