VERSO AVELLINO-CATANIA: conosciamo meglio i biancoverdi allenati da Pazienza

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Ruolino di marcia di 14 vittorie, 8 pareggi e 7 sconfitte per un totale di 50 punti conquistati su 29 partite, 41 gol fatti e 22 subiti. Numero quasi identico di reti al passivo, dunque, per Avellino e Catania. La squadra irpina, però, là davanti riesce a fare la differenza avendo fatto registrare fino a questo momento il secondo attacco più prolifico del girone C dopo il Picerno.

Michele Pazienza, tecnico in passato accostato al Catania, ha fatto cambiare marcia ai biancoverdi dopo le primissime deludenti giornate sotto la gestione Rastelli. Poi, però, il percorso dell’Avellino ha fatto registrare una discontinuità nei risultati soprattutto (paradossalmente) tra le mura amiche. Fuori casa gli irpini sono la squadra ad avere totalizzato il maggior numero di punti in questo campionato (30), mentre al “Partenio-Lombardi” l’Avellino ha raccolto lo stesso punteggio del Catania (20) caratterizzato dal medesimo numero di vittorie (5), pareggi (5) e sconfitte (4) con 17 reti all’attivo e 13 al passivo a differenza dei 15 gol fatti e 11 subiti dal Catania. Nelle ultime cinque partite i campani hanno raccolto appena un punto in più del Catania, 6 contro i 5 dei rossazzurri, e non perdono dall’11 febbraio (Avellino 0-1 Messina)

3-5-2 (o 3-4-1-2) e 4-3-3, questi i moduli di gioco più di frequente adottati dall’Avellino nel corso della stagione. Rigione è uno dei punti di riferimento nel reparto difensivo avellinese, per rapidità e fisicità, insieme con Benedetti, abile nelle palle alte e dotato di ottime capacità tecniche. Il secondo, tuttavia, non ci sarà e questa è sicuramente un’assenza di rilievo. Difesa, comunque, nel complesso ben strutturata e di valore con i terzini che assicurano un certo equilibrio: spicca su tutti Ricciardi, uno stantuffo autentico che ha sfornato 5 assist finora segnando 3 gol. Tanta qualità nella formazione di Pazienza anche in mezzo al campo. Dall’ordine tattico di Armellino al temperamento e alla buona tecnica individuale di Palmiero, passando per la duttilità e l’intelligenza tattica di Rocca al fisico ed alla corsa di De Cristofaro, centrocampista duttile e moderno. Dall’Oglio e Pezzella arricchiscono un centrocampo molto competitivo.

In avanti c’è il giusto mix di talento, potenza, cinismo, capacità di arrivare alla conclusione e trovare la via del gol facendo andare a segno un po’ tutti gli attaccanti. Gori, sondato anche dai rossazzurri in estate, fa valere la sua prestanza fisica e abilità nel gioco aereo (9 centri per lui finora). Sgarbi – scuola Napoli – è resistente, forte, veloce (6 realizzazioni e ben 11 assist). Marconi rappresenta una valida alternativa. Patierno ha messo a segno caterve di reti la scorsa stagione ed è una punta sempre molto pericolosa, che in questo campionato ha trovato 11 volte il gol ma mercoledì non ci sarà. Michele D’Ausilio è una seconda punta o esterno di destra, classe ’99, profilo che “vede” la porta e serve un buon numero di assist per i compagni. Lores Varela può ricoprire un po’ tutti i ruoli dell’attacco. Mancino puro in possesso di un buon calcio e abile nell’uno contro uno, anche lui salterà il match col Catania. Pazienza dovrà fare a meno anche dello squalificato Cancellotti e del lungodegente Benedetti.

Questi i biancoverdi convocati dal tecnico dei campani:

PORTIERI – Pane, Pizzella, Ghidotti
DIFENSORI – Ricciardi, Tito, Mulè, Rigione, Cionek, Frascatore, Llano, Liotti
CENTROCAMPISTI – Palmiero, Armellino, Dall’Oglio, De Cristofaro, Pezzella, Rocca
ATTACCANTI – D’Ausilio, Russo, Sgarbi, Marconi, Gori, Tozaj

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