L’EDITORIALE – Apoteosi dell’anticalcio, ultimi tre gettoni da spendere bene

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foto Catania FC

Dalle stelle alle stalle, il passo è breve. Lo sappiamo bene all’apice di questa stagione sportiva segnata da diversi momenti come quello attuale, in cui una vittoria alimentava la speranza di una svolta che poi – puntualmente – non c’era. In questo caso gli effetti di quest’altalena sono più drammatici che mai. Infatti la terza sconfitta di fila inguaia seriamente la compagine catanese nella lotta per non restare impelagati nella zona playout, una battaglia che adesso non prevede esclusione di colpi.

Peccato che il Catania ultimamente i colpi in campionato li sappia soltanto incassare e mai infliggere ai propri avversari. Contro la Virtus Francavilla l’apoteosi dell’anticalcio. Una partita terrificante degli etnei, con zero sprint e altrettante nulle occasioni da rete degne di essere definite tali. Esultano soltanto i padroni di casa premiati da Artistico, oggetto dei desideri rossazzurri nel calciomercato di riparazione invernale.

Nel post gara inevitabile l’imbarazzo di dover commentare l’ennesimo passo indietro, stavolta però dopo il successo di Coppa Italia. Ormai come un disco rotto i pensieri espressi dai protagonisti sono sempre gli stessi come uguali sono i problemi della squadra, anche a distanza di mesi e con molti rinnovamenti su più fronti.

Sembra già passata un’eternità dalla conquista del primo storico trofeo. Ma in tanti avevano chiesto di contenere i festeggiamenti e pensare a concentrarsi per la difficile trasferta che attendeva il gruppo. Visto l’esito del match probabilmente chi lo pensava aveva ragione. L’obiettivo non è ancora raggiunto, e non sembra che la squadra sia consapevole del rischio che sta correndo. Messina, Sorrento e Benevento, le ultime chance per salvare la stagione.

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