CAMILLI (Pres. Viterbese): “Niente in contrario a giocare in campi come Catania, preciso motivi protesta”

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Piero Camilli

Fa alcune precisazioni, ai microfoni di tuttoc.com, il Presidente della Viterbese Piero Camilli in merito alla volontà espressa di non giocare nel girone C di Serie C, attendendo l’esito definitivo del caso Virtus Entella:

“Voglio precisare subito una cosa. Io non ho niente in contrario a giocare a Catania, Siracusa o una qualsiasi delle tante belle piazze del sud dove ho anche molti amici. Quello che ha mosso la mia protesta e conseguentemente la mia richiesta di rinvio delle gare della Viterbese in attesa della sentenza sul caso Entella è semplicemente una richiesta di equità. Mi spiego. Dato che la Serie C è un campionato nazionale credo più giusto che realtà anche distanti fra loro abbiano modo di confrontarsi”.

“Capisco il concetto del contenimento dei costi che ha portato alla decisione da parte della Lega Pro di suddividere la categoria in gironi, ma non è accettabile che io di media debba fare 1300 km per ogni trasferta, mentre alcuni club, ad esempio, della Toscana possono affrontare rivali che sono distanti mezz’ora di autostrada. Per questo dico che mi sento penalizzato dall’attuale regolamento di composizione dei gironi e chiedo rispetto per una società pulita, in regola nei pagamenti e che, fra le altre cose, è stata la prima ad iscriversi alla nuova stagione sportiva”.

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