2015 ROSSOAZZURRO: analisi del reparto offensivo

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Melfi vs Catania, Russotto abbracciato dai compagni
Stagione 2015-16. Andrea Russotto abbracciato dai compagni a Melfi.

In attesa che Catania-Paganese metta in archivio il 2015 rossoazzurro, analizziamo il reparto offensivo della squadra allenata da Giuseppe Pancaro dopo 15 partite disputate nel campionato di Lega Pro. Lo facciamo partendo da un importante dato statistico: 22 gol all’attivo. Nel girone C nessuno vanta uno score realizzativo migliore di quello del Catania. A conferma che la fase offensiva degli etnei non è affatto da disprezzare. In effetti l’attacco è il vero punto di forza della formazione dell’Elefante. Citando Calil, ci si rende conto del fatto che il riferimento va ad un bomber assolutamente in grado di fare la differenza in questa categoria.

Il brasiliano nella passata stagione ha realizzato 16 reti con la maglia della Salernitana e, attualmente, è fermo a quota 7 avvicinandosi alla doppia cifra quando non si è ancora concluso il girone d’andata. Il segnale è ancora più confortante se si considera la mole di lavoro richiesta da Pancaro, con Calil che pressa a tutto spiano e supportando la squadra in tutte le fasi di gioco. Da anni c’è un’incognita per lui, rappresentata dalla posizione in campo che gli consente di esprimersi al meglio. E’ preferibile ricoprire il ruolo di punta centrale, oppure seconda punta, trequartista o esterno d’attacco? Ai piedi dell’Etna gioca più frequentemente come riferimento centrale nel 4-3-3.

Il reparto offensivo del Catania, comunque, non è costituito dal solo Calil. A Melfi è rientrato Falcone, una lieta notizia perchè i rossoazzurri hanno ritrovato gli sfondamenti esterni che molto meno si erano visti in sua assenza. Quest’ultimo si sta dimostrando pregevole nella veste di assist man, affonda bene, tecnicamente non si discute e salta l’uomo con relativa facilità. Dribbling, estro e fantasia sono caratteristiche presenti anche in Russotto. Se fosse meno discontinuo nelle prestazioni, potrebbe incidere di più nell’economia delle partite. La doppietta di Melfi, dopo l’infortunio alla spalla, lo rilancia in grande stile.

Che dire, poi, di Calderini? Già da diverso tempo non trova la via del gol. Corre tanto sul rettangolo di gioco, Pancaro gli chiede un lavoro di grande sacrificio ma questo, probabilmente, lo porta a perdere lucidità negli ultimi metri. Se riuscisse a trovare la rete con maggiore frequenza, i benefici del Catania in avanti aumenterebbero in misura ulteriore. Deludente nelle poche occasioni in cui è stato chiamato in causa, invece, Barisic. Pancaro ritiene che dia il meglio di se stesso nella posizione di punta centrale, ma il ragazzo ha anche ricoperto il ruolo di esterno. Pecca di freddezza sotto porta.

Anche i baby rossoazzurri Di Grazia e Rossetti non hanno avuto molte occasioni. Quando chiamati in causa, hanno assicurato impegno e generosità ma devono acquisire esperienza. Plasmati, invece, non è ancora al 100% delle condizioni fisiche ma fa valere i suoi centimetri. Il “gigante” di Matera ha avuto il merito di segnare un gol importante nel derby casalingo disputato con l’Akragas, quello che ha permesso al Catania di evitare la sconfitta. Sarebbe importante che tornasse a pieno regime, così da fornire un contributo più rilevante alla causa etnea.