CATANIA: arriva il Lecce al “Massimino”, verrà recepito il messaggio di Ferrigno?

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Archiviata la partitaccia di Ischia, attraverso la quale il Catania ha rigenerato un avversario con l’acqua alla gola e dalla modesta cifra tecnica, la formazione dell’Elefante concentra le proprie attenzioni sul Lecce. Una partita che si preannuncia complicata, a prescindere dal fatto che i rossoazzurri avranno il vantaggio di giocarla allo stadio Angelo Massimino. Perché la compagine salentina gode di ottima salute ed è imbattuta da tempo, ha trovato una sua dimensione attraverso l’utilizzo della difesa a tre da quando siede sulla panchina Piero Braglia.

Squadra ordinata tatticamente, forte nelle singole individualità e compatta questo Lecce, una brutta gatta da pelare per un Catania che, al contrario, dal punto di vista soprattutto psicologico non sta benissimo. Pesano le vicende giudiziarie di Pulvirenti, i dubbi persistenti sul futuro societario e gli infortuni che attanagliano il Catania. C’è però un orgoglio da difendere, una salvezza ancora tutta da conquistare, una classifica da migliorare ed una tifoseria da riconquistare.

Sabato sera i rossoazzurri dovranno essere all’altezza attraverso un’espressione di gioco non discontinua nell’arco dei 90 minuti, improntata al sacrificio. Servirà una reazione da uomini, come l’ha definita il Collaboratore dell’Area Tecnica Fabrizio Ferrigno nella conferenza stampa di presentazione dei neo acquisti. Il Lecce verrà in Sicilia per arrivare nelle migliori condizioni possibili all’atteso derby di Puglia con il Foggia, che può dire molto in questa fase della stagione. Il Catania, dal canto suo, seppure nel pieno rispetto dell’avversario non può e non deve giocarla con timore questa partita.

Al contrario, anzi, può dimostrare con una prova d’orgoglio, cuore e grinta di non essere la squadra fantasma di Ischia. Va ritrovato lo spirito giusto, battagliero e determinato per riacquistare morale, fiducia e punti. A Calil e compagni il compito di rispondere sul campo tirando fuori gli artigli e fare in modo che il messaggio di Ferrigno venga recepito, riassaporando subito il gusto dolce della vittoria.