CATANIA: gestione finanziaria ok, ma penalizzazione alibi dei perdenti e flop tecnico

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Tre giornate al termine della stagione, il rischio molto serio di perdere definitivamente il treno Play Off ed una salvezza non ancora aritmeticamente raggiunta. Fatti inconfutabili nel contesto di un’annata piena di ostacoli e difficoltà. Ma una premessa è doverosa. Un plauso va indirizzato alla società per la capacità di gestione finanziaria. Il Catania continua a fare i conti con una situazione debitoria complessa, ma se la squadra è stata iscritta al campionato e la quasi totalità degli ingenti debiti verso fornitori è sanata, bisogna riconoscere il merito dell’Amministratore Delegato Pietro Lo Monaco e di chi ha collaborato per raggiungere tale scopo. In attesa di ratificare l’accordo con lo Sporting Lisbona per il pagamento di 1.4 milioni di euro.

Detto questo, le dolenti note riguardano la conduzione tecnica e le scelte approntate dalla dirigenza in sede di calciomercato. Un mercato fatto di nomi, ritorni di grandi ex, l’ingaggio di gente di esperienza e che, sulla carta, avrebbe dovuto portare in alto l’Elefante. Spesso giocatori e dirigenti rossoazzurri hanno sottolineato la rilevanza dei sette punti di penalizzazione sul groppone. Impossibile dargli torto perché non è mai facile inseguire con l’handicap della penalizzazione. Fin troppo frequentemente, però, se n’è parlato ricercando alibi. Fatto che dovrebbe essere poco consono ad una realtà come Catania. Perché la rosa allestita era, a detta di tutti, di prima fascia. Forse il reale valore della squadra è stato sopravvalutato, a prescindere dalle evidenti difficoltà nella gestione tecnica del gruppo.

I continui cambi in panchina, poi, non hanno giovato. I giocatori sono andati in tilt generando un flop chiaro ed inequivocabile sul piano delle prestazioni e dei risultati. Probabilmente sarebbe il caso di smettere di ricercare precise responsabilità nelle sanzioni inflitte dalla giustizia sportiva. Perché un organico con una mentalità forte, vincente e determinata avrebbe superato brillantemente tali ostacoli. Giusto, invece, farsi un esame di coscienza, comprendere gli errori commessi e programmare con razionalità, oculatezza ed intelligenza il futuro. Rilanciando le ambizioni di una piazza mortificata dai disastrosi accadimenti degli ultimi anni e che merita di rivedere la luce in fondo al tunnel anche solo per la pazienza smisurata della tifoseria.

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