Ritorno al “Massimino” da avversario per Pino Rigoli. Una gara dal sapore particolare per l’allenatore della Sicula Leonzio, messinese di nascita (è nato a Raccuja, ndr) ma catanese d’adozione. I colori rossoazzurri gli ricordano una grande occasione professionale sprecata, pur nella consapevolezza di avere lavorato con dedizione ed impegno, maturando esperienza in una delle realtà più importanti del calcio siciliano.
Ha coronato il sogno di guidare la squadra dell’Elefante. Una grande responsabilità ed una massiccia dose d’entusiasmo per Rigoli, speranzoso di portare avanti un progetto ambizioso e vincente nonostante il Catania ripartisse con tanti punti di penalizzazione. Nel corso della sua esperienza sulla panchina rossoazzurra, tuttavia, qualcosa non ha funzionato a dovere. Specialmente nei momenti decisivi della stagione il Catania non è riuscito ad ingranare la marcia giusta.
In questi casi, si sa, spesso il primo a farne le spese è l’allenatore. Nello specifico Rigoli ha pagato la brutta sconfitta di Agrigento con l’Akragas in campionato per 2-1, riportata il 12 febbraio 2017. Avventura ai titoli di coda e tanto rammarico per Rigoli che, in estate, è ripartito da Lentini. Ha già affrontato il Catania in Coppa Italia, uscendo a testa dal confronto nonostante la sconfitta. Sabato proverà a riscattarsi e risollevare le sorti della squadra lentinese in un “Massimino” che si preannuncia incandescente.
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