Il sito ufficiale rossoazzurro propone l’editoriale dell’undicesimo numero stagionale de “Il Catania stadio”, in vista della sfida di campionato Catania – Virtus Francavilla:
Quindici finali
Da Lecce siamo tornati con una consapevolezza ancora maggiore: non siamo inferiori a nessuno, già non lo pensavamo prima pur rispettando il rivale diretto ma a maggior ragione è palese adesso, alla luce delle dimostrazioni rese dalla squadra dell’Elefante.
Sul piano concreto, i confronti diretti “dicono” che il Catania ha conquistato quattro dei sei punti in palio tra andata e ritorno, concedendone ai giallorossi soltanto uno, peraltro strappato in contropiede a poco più di venti minuti dalla fine.
In termini di personalità e di prestazione, inoltre, nel primo tempo i rossazzurri hanno condotto la gara mostrando qualità e disinvoltura, passando in vantaggio meritatamente e costruendo almeno due nitide occasioni per il raddoppio, prima dell’1-1.
Da questa prova di forza non può derivare un pronostico, sarebbe insensato quando mancano più di tre mesi alla fine, ma sicuramente e definitivamente è chiaro che Biagianti e compagni ci sono e non hanno intenzione di mollare la presa.
Sarà durissima, la corsa.
Troveremo, a partire da stasera, formazioni pronte a disputare la classica “partita della vita” contro un Catania grande di nome e di fatto, per il senso d’impresa evocato dal nostro blasone ma anche per esigenze di classifica che saranno sempre più vitali: si batteranno per sgambettarci, per fare bella figura e soprattutto in funzione dell’accesso ai playoff e della fuga dalla zona playout.
Non possiamo permetterci il lusso di calcolare, siamo secondi: è meglio così, perché i lussi sono pericolosi, tolgono “fame”.
Stasera mancheranno all’appello Russotto, infortunato, e Curiale, fermato per una giornata: a mister Lucarelli, di nuovo in panchina dopo un turno di squalifica, non mancano comunque alternative di primissimo livello.
A guidare l’attacco sarà probabilmente Ciccio Ripa: ha già realizzato quattro gol, in questo torneo, ma gli manca l’emozione della rete in campionato al “Massimino” (in questo stadio ha firmato una doppietta in Coppa Italia) e se riuscisse a segnare stasera raccoglierebbe il frutto di un lavoro intenso ed oscuro.
In avvio di stagione ha dovuto faticare tantissimo, per riallinearsi atleticamente ai compagni.
Da grande professionista, è riuscito a rimettersi in carreggiata e così in un mese e mezzo, tra novembre e dicembre, ha timbrato il cartellino quattro volte in tre gare, tutte concluse con pesantissime vittorie esterne.
È il Catania di tutti, questo, ed è molto forte proprio per questo motivo.
Di tutti, non solo dei calciatori.
È il Catania dei calciatori e di chi li guida, in campo e in società, dei calciatori e di chi li spinge dagli spalti, dei calciatori e della città: è il modello Catania ed il Catania è tornato.
Quindici finali, ora, per coltivare un amore che non finirà mai.
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