PIACERE CALCIO CATANIA: focus settore giovanile. Da mister Pulvirenti al portiere Fabiani, l’emozione di appartenere ai colori rossoazzurri

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Giovanni Pulvirenti

Giovedì sera è andata in onda su Ultima Tv la nona puntata del format televisivo Piacere Calcio Catania. Riflettori puntati sul settore giovanile rossoazzurro con interventi degli allenatori Giovanni Pulvirenti, Gaetano Bellia, Fabrizio Vezzosi, Guglielmo Gravino e Roberto La Causa. Spazio anche alle parole dei giovani che sognano un futuro da protagonista nella Prima Squadra: i difensori Samuele Berti, Simone Pantò e Samuele Giuffrida, i centrocampisti Gianmarco Papaserio e Fabio Calì, l’attaccante Francesco Napolitano ed il portiere Damiano Fabiani. Ecco quanto evidenziato da TuttoCalcioCatania.com:

Roberto La Causa (allenatore Giovanissimi Regionali Fascia B): “Da 13 anni opero nel settore giovanile del Catania tra Serie A, B e C con risultati positivi. Insegnando calcio ai ragazzi. Un allenatore impara soprattutto da loro. Io cerco di mettere a disposizione la mia esperienza da caociatore. Oggi i ragazzi hanno troppi svaghi rispetto al passato, troppe distrazioni. Una volta c’era solo il pallone e basta. I motivi alla base del successo? La squadra è molto ben organizzata in termini di materiale umano. Noi siamo già in preparazione del prossimo campionato, Giovanissimi Nazionale, più impegnativo. A questa età il calciatore è bravo soprattutto a livello mentale. In una struttura meravigliosa come questa c’è la possibilità di individuare ragazzi di qualità”.

Gaetano Bellia (allenatore Under 17): “Stiamo lottando fino alla fine per mantenere i vertici della classifica. Sono felice della crescita dei ragazzi e di quanto stanno dimostrando. Mi hanno promesso che continueranno a lottare fino all’ultima giornata. L’allenatore è anche educatore, una parola importante. Significa tirare fuori qualcosa dal punto di vista prima di tutto umano, poi calcistico. L’input della società l’ho trasmesso io ai ragazzi, crescendo umanamente e moralmente. Stanno dimostrando giorno dopo giorno di effettuare passi importanti nella loro vita. Sono contento che i ragazzi mi parlino anche dei risultati ottenuti a scuola. Il binomio scuola-calcio è un aspetto molto significativo. All’interno della nostra struttura i ragazzi dedicano anche alcune ore alla lettura. Sono educati nel percorso di vita, studiano e si allenano. Mister Pulvirenti è calcisticamente il mio maestro. Mi ha dato tanto, lo ringrazio sempre per questo. Se ci sono giocatori pronti per la Berretti? Diversi ragazzi hanno già fatto questo passaggio. 2-3 elementi ma ce ne sono tanti altri in prospettiva che, a breve, potrebbero transitare nella categoria Berretti”.

Fabrizio Vezzosi (allenatore Under 15): “Per me è un immenso piacere lavorare per il Catania. Una di quelle esperienze introvabili altrove. Catania è la squadra della mia città, rappresenta il massimo per me. Ho smesso di giocare a circa 30 anni. Sinceramente non mi divertivo più a giocare come accadeva da ragazzino. Ho deciso di intraprendere la strada dell’allenatore e non me ne pento. Avere a che fare con i ragazzi è qualcosa di stimolante davvero. Stagione regolare altalenante? Stiamo vivendo un’annata intensissima. Noi ci siamo prefissati un obiettivo e non molliamo. Ci crediamo, anche nelle difficoltà. Siamo sempre sul pezzo, l’obiettivo è alla portata e ne siamo convinti. I ragazzi più di tutti. Da qui alla fine della stagione daremo il massimo”.

Guglielmo Gravina (allenatore Allievi Regionali): “Mi ha colpito vivere il settore giovanile come se fossimo in Prima Squadra. L’approccio è lo stesso in termini di professionalità. I ragazzi si sentono perfettamente calati nella realtà ed inseriti nel contesto. Noi cerchiamo di trasferire i concetti base. L’umiltà, la cultura del lavoro, la dedizione a quel che si fa credendoci sempre, facendo diventare un’ossessione positiva il gioco del calcio e gli allenamenti. Chi opera nel Calcio Catania lo fa perchè possiede veramente qualcosa d’importante da trasmettere”.

Giovanni Pulvirenti (allenatore Berreti): “Sono qui per il tredicesimo anno. Soddisfazioni tante, motivazioni altissime. Ma anche ricordi. Siamo partiti nel lontano 2005, non dimentico i passi effettuati con questa società in un contesto di crescita continua e costante. Sono arrivati i risultati sul campo. Tanti ragazzi cresciuti nelle giovanili del Catania sono approdati nel professionismo. Dico sempre che il calciatore è prima di tutto uomo. Si spera che ci sia qualcosa di più dell’acquisizione del risultato finale nella testa dei ragazzi. Più importante delle vittorie sul campo sono il comportamento, i principi, il confrontarsi quotidianamente con la vita. I ragazzi hanno la fortuna di allenarsi in una struttura che può dargli tanto a 360 gradi. L’obiettivo è portare più giocatori possibili in Prima Squadra. C’è grande condivisione tra i tecnici. Nessuno guarda il proprio orticello. Noi settimanalmente ci incontriamo, condividendo tutti gli aspetti. Ci confrontiamo verificando il lavoro svolto e mettendosi a disposizione per capire al meglio il livello di crescita dei ragazzi. Mantengo la volontà di documentarmi ogni giorno fornendo ai ragazzi sempre nuovi elementi di crescita. Spero di mantenerla il più a lungo possibile”.

Franceso Napolitano (attaccante Berretti): “Sono arrivato quattro anni fa, quando il Catania militava in B. Ho cominciato negli Allievi Nazionali il mio percorso formativo. Sono stato convocato dalla Prima Squadra per Catania-Casertana quest’anno. Momento di gioia per me e gli altri compagni. Abbiamo chiamato subito le persone più care che credono in noi. Questa notizia è stato motivo d’orgoglio per tutti. Come trascorriamo i momenti morti della giornata? Giocando alla Playstation ma io ascolto spesso musica. Le cuffie mi accompagnano sempre nel tragitto per andare a scuola“.

Gianmarco Papaserio (capitano Berretti): “Sono catanese, da cinque anni sono qui. Partendo dai Giovanissimi Regionali. Un percorso importante, la squadra è molto unita anche grazie al lavoro dei nostri tecnici. Col tempo abbiamo avuto qualche alto e basso, ma dall’inizio del 2018 siamo andati veramente bene. Sono orgoglioso della prima convocazione in Prima Squadra e per i sacrifici fatti. Se vuoi diventare calciatore devi crederci fino in fondo, lavorare sempre con grande umiltà”.

Damiano Fabiani (portiere Berretti): “Ho 18 anni, sono di Roma. Per me questo è un lavoro a tutti gli effetti, ma anche divertimento. Col sorriso viene tutto più semplice. La Berretti è un palcoscenico importantissimo per il futuro, Mi ispiro a Reina e Neuer, principalmente quest’ultimo. Nel tempo libero gioco alla Playstation, ogni tanto ci rilassiamo a parlare, scherzare. Kalifa Manneh è il mio compagno di stanza, un ragazzo simpatico ma ho legato un pò con tutti. In particolare con Francesco Napolitano. Nostalgia di casa? Sì, c’è perchè ho una famiglia numerosa. Alzarsi e non trovare i casini dei fratelli è un pò doloroso anche se siamo sempre in contatto via social”.

Fabio Calì (attaccante Berretti): “Sono qua da due anni. A chi mi ispiro? Neymar, Messi. Due grandissimi campioni. Nella Prima Squadra penso a Mazzarani. E’ molto bravo, ma anche Di Grazia non mi dispiace. A volte chiedo consigli ai più grandi. Ad esempio in una recente partitella 10 contro 10 h cercato di capire meglio lo sviluppo di alcuni movimenti da trequartista. Io come tutta la squadra abbiamo l’obiettivo di portare alto i colori rossoazzurri, cercheremo di vincere il campionato. Il mio sogno? Diventare un grande calciatore. Pian pianino, con il lavoro ed il sacrificio. Soprattutto andando bene a scuola. Conciliando studio ed allenamenti”.

Samuele Giuffrida (difensore Berretti): “Tra i difensori della Prima Squadra guardo con attenzione il lavoro di tutti ma mi piace molto Tedeschi. Cerco di apprendere tutto quello che si può. I movimenti, l’approccio con il mister ed i compagni. Non è stato facile, però pian pianino con l’aiuto dei compagni sono riuscito ad entrare nei meccanismi di squadra e adesso mi trovo davvero bene. Mister Pulvirenti ci dice sempre ‘Qui e ora’. Una frase che amo molto perchè si può attuare nella vita in generale. Il mister ci aiuta ad entrare nei meccanismi delle cose, nella vita, soprattutto fuori dal campo”.

Simone Pantò (difensore Berretti): “Sono qui da due anni. All’inizio non è stato facile ma grazie al lavoro sono riuscito a raccogliere tante soddisfazioni come il raggiungimento delle Final Four. Quest’anno sono andato in prestito al Taranto. A dicembre sono rientrato alla base, devo dire che grazie alla coesione del gruppo mi sono integrato. E’ stata una bella emozione esordire ed entrare nel tabellino dei marcatori. Una rete che ho dedicato alla mia famiglia che mi è sempre stata vicino. Non è stato facile cambiare scuola. C’è stato un mese che non ho potuto giocare accusando dei problemi. Tra studio ed allenamento riusciamo a gestire al meglio il tempo a disposizione. Il mio modello? Marchese. Concilia l’esperienza con la tecnica, aspetto che ritengo fondamentale nel calcio. Lui è un leader e lo dimostra”.

Samuele Berti (difensore Berretti): “Da ben sei anni sono qui. Ho iniziato la mia carriera nelle giovanili del Catania. Lo staff e la società mi hanno aiutato a crescere, mi trovo bene in una grande piazza. Spero di proseguire positivamente il percorso. E’ stata una bella esperienza la convocazione in Prima Squadra, condividendo lo spogliatoio con giocatori come Marchese, Biagianti. Bellissimo vivere anche l’emozione del ‘Massimino’. I miei genitori erano veramente felici della notizia della convocazione. Cosa consiglio a chi sogna di diventare calciatore? Di andare avanti con una buona dose di lavoro e sacrificio. Crederci sempre, arrendersi mai”.

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