ALESSIO RIZZO: “Catania è tutto per me, sogno l’esordio. Lodi mi sta insegnando tanto, la famiglia la cosa più bella che ho”

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Alessio Rizzo
Il centrocampista classe 1998 Alessio Rizzo a Torre del Grifo.

Il promettente trequartista del Catania Alessio Rizzo, cresciuto nelle giovanili rossoazzurre e quest’anno presente in Prima Squadra, interviene nel consueto ‘Face to Face’ di Ultima Sport. Abbiamo evidenziato alcune delle parole più significative del ragazzo di seguito riportate:

“Ho sempre praticato questo sport, iniziando da bambino quando ancora non potevo iscrivermi ad una scuola calcio. Sono nato il 3 ottobre, stesso giorno di nascita di uno dei miei idoli, Ibrahimovic, giocatore tra i più forti al mondo. La mia passione per il calcio è nata seguendo le partite dell’Inter in tv. Ricordo che piansi quando Ronaldo si fece male al ginocchio. Tanti infortuni lo hanno portato a fermarsi ma è sempre stato uno dei più grandi insieme ad Ibrahimovic”. 

“Da piccolo ho fatto diversi provini. Prima alla Reggina, poi ho vissuto Empoli, una delle più bella realtà del calcio italiano. Un altro mondo, tutto diverso dalla Sicilia in termini di organizzazione, poi per vari motivi ho deciso di rimanere nella mia città sposando il progetto Catania. Era il periodo in cui stava per prendere forma Torre del Grifo Village e oggi non mi pento della scelta, sono fiero ed orgoglioso di essere qui. Per me Catania è tutto. Ho sempre tifato rossoazzurro, sono qui da nove anni. Avere ottenuto il primo contratto professionistico mi rende tanto orgoglioso”.

“Qualche anno prima facevo il raccattapalle, adesso mi ha fatto un certo effetto trovarmi nello spogliatoio con la Prima Squadra. Emozione indescrivibile, a parole non si può esprimere. E’ stato veramente emozionante calcare l’erba del ‘Massimino’ da giocatore del Catania. Ho fatto tutta la trafila del settore giovanile, ma mister Giovanni Pulvirenti è stato capace di farmi tirare fuori quel qualcosa in più. Un grande motivatore. Ho realizzato tanti gol ed assist anche grazie a lui. La scorsa stagione giocai in prestito all’Union Feltre. Sono sceso spesso in campo, porto un bagaglio pieno di roba. Mi sono ritrovato dal mondo delle giovanili a quello di gente più esperta. Io, giovane e lontano da Catania senza la mamma che cucinasse e lavasse i vestiti. Sono cresciuto tanto“.

“A quali giocatori ruberei qualcosa? Francesco Lodi è il primo nome che mi viene in mente. Un giocatore delle sue qualità mi sta dando tanto anche negli allenamenti. Mi aiuta e corregge, esempio da seguire. Poi in organico ci sono calciatori che hanno calcato i palcoscenici della A e B, posso trarre insegnamenti da tutti. Sogno sempre l’esordio in casacca rossoazzurra. Io cerco di lavorare al massimo e di farmi trovare pronto quando il mister mi chiamerà in causa”.

“Mio padre? E’ stato importantissimo nel percorso di crescita. Con mia mamma fa tanti sacrifici, è un punto di riferimento. La famiglia è la cosa più bella che ho. Quando sono triste, rientro a casa e mi passa tutto. Il fratello Salvo? Il mio chef preferito, nei prossimi giorni andrà a Parigi e sarà un’occasione importante per lui. Ne approfitto per fargli un grosso in bocca al lupo. Sarei contentissimo se il piccolo di casa s’iscrivesse a scuola calcio, ovviamente indossando la maglia rossoazzurra. Mio nonno e mio zio, invece, non ci sono più ma loro vegliano sempre su di me. Li tengo con me, conservo la maglietta con una loro foto perchè sono e resteranno parte integrante della mia vita. Ero legatissimo a loro”. 

“Credo nell’amicizia, sta a me capire chi sono gli amici veri. Non ho molti amici, pochi ma buoni. Il mio tempo libero lo trascorro spesso con gli amici, ma soprattutto in famiglia con i fratelli. Non c’è cosa più bella di questo, aiutando i miei genitori che lavorano. Giocatore e baby sitter, svolgo un doppio ruolo praticamente. Ne vado fiero. Dove mi esprimo meglio in campo? Sono stato fortunato ad avere allenatori che mi hanno fatto crescere ricoprendo vari ruoli. Posso fare anche la mezzala, il mediano, ma oggi ritengo di dare il 100% come trequartista. Mi ispiro sicuramente a Lodi. Se parliamo di calciatori di grandissimo livello mi piace tanto Ozil, Mancino come me peraltro. Chi mi ha colpito più di tutti nel gruppo? Marotta, attaccante anche estroso. Sono un tipo socievole, quindi bene o male ho legato un pò con tutti”. 

“Il momento della firma del mio primo contratto da professionista? Il Direttore Marino mi ha contattato, dicendomi che sarei dovuto andare in sede parlando con Lo Monaco. Ero parecchio teso. Quando entrai fu una chiacchierata tranquilla. Voleva che facessi parte del progetto Catania. Non ho esitato a firmare, senza guardare le cifre. Ero al settimo cielo, una delle gioie più belle che ho condiviso con la mia famiglia. Nessuno nella vita ti regala niente, invito tutti i ragazzi a crederci sempre. Non mollando mai, anche quando tutto sembra finito. Rimanendo sempre umili, non montandosi la testa e mantenendo i piedi per terra. Lavoro e dedizione non devono mai mancare”.

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