DIFESA: defezioni ed errori evitabili, ma la retroguardia regge

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Non solo la facilità di manovra sugli esterni, altro punto di forza del Catania è la solidità difensiva del collettivo. Il totale delle reti subite (14) erge la difesa etnea tra le meno perforate del Girone C di Serie C, dato soddisfacente anche in relazione al rapporto dei gol incassati tra casa e trasferta (6:8). Numeri che non sono frutto del caso ma il risultato del duro lavoro e di equilibri tattici raggiunti soltanto dopo alcuni mesi di rodaggio.

Non va dimenticato come la squadra sia continuamente alle prese con defezioni dovute a squalifiche e infortuni riguardanti anche i componenti del pacchetto arretrato. Basti pensare a quei giocatori chiamati il più delle volte a ricoprire ruoli non congeniali alle loro caratteristiche per sopperire alle varie assenze.

Il caso più evidente riguarda l’impiego di Zanchi, terzino sinistro per propensione, alle volte arretrato nella linea dei difensori per colmare il vuoto lasciato dall’assenza di Tonucci. Domenica a Viterbo non ha giocato neppure Claiton, pertanto mister Raffaele si è visto costretto ad accentrare Silvestri con compiti di regista difensivo nella disposizione a tre uomini.

Se da un lato la fisicità dei difensori emerge in situazioni di gioco specifiche (es. palle inattive), dall’altro c’è da continuare a lavorare per affinare quei meccanismi che permettano di non prendere ancora gol a difesa schierata. Si tratta di una sgradevole costante nell’economia delle gare giocate dal Catania, chiamato in ogni caso a proseguire con fiducia nel solco della strada intrapresa da alcune domeniche.

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