Pallone e politica del calcio, riappropriarsi di forza “istituzionale”

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foto Catania SSD

Dopo anni durissimi, Catania è chiamata anche a riappropriarsi del diritto di far valere la propria voce in sede istituzionale, ovvero in FIGC e più in generale in tutti gli ambienti calcistici. Sin dalla retrocessione a tavolino dalla Serie B alla Serie C dopo il caso “Treni del goal”, anche questo è stato un punto di dibattito e, purtroppo, un problema da risolvere per il sodalizio rossazzurro. Adesso la città ha una nuova società di riferimento e tecnicamente nuovi personaggi che dovranno rapportarsi con le istituzioni pallonare da qui al futuro.

Non restano nel dimenticatoio per la gente di Catania, episodi come quello dell’estate che avrebbe potuto segnare d’ufficio il ritorno dei rossazzurri in B, anche se non passando per il campo. Poi la decisione di ridimensionare l’organico della cadetteria fu uno schiaffo alla piazza che aveva già festeggiato la “promozione”.

Catania ha bisogno di farsi sentire, di tornare ad avere un peso “politico” nel calcio, entrare nelle decisioni importanti, tornare ad essere un club apprezzato in tutto il Paese per idee innovative, investimenti rilevanti e presenza in pianta stabile nei campionati che contano.

Questa è una missione, forse marginale tra le altre, cui il gruppo Pelligra dovrà pensare per il suo nuovo Catania.

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