EX ROSSAZZURRI – Ricchiuti: “Catania criticato? In D non si gioca a calcio! Mihajlovic, cerco di mettere in pratica i tuoi insegnamenti”

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Intervenuto nel corso della trasmissione sportiva ‘Corner’, su Telecolor, l’ex rossazzurro Adrian Ricchiuti si è soffermato sull’importanza della figura di Sinisa Mihajlovic e la stagione del Catania in Serie D.Queste le parole evidenziate:

“Il Catania? A volte leggo i commenti della gente un pò arrabbiata per il gioco espresso. Ragazzi, in Serie D non si gioca a calcio! Ho vissuto questa categoria da giocatore e come dirigente nel Rimini. La cosa più importante è portare a casa il risultato e credo che questi ragazzi ci riusciranno. Conta uscire prima possibile da una categoria in cui si sono tanti calci e poco calcio. Auguro buone feste ai tifosi del Catania e spero di venire al più presto per vedere una partita”.

“Mihajlovic? Innanzitutto porgo le mie condoglianze alla famiglia. E’ una perdita troppo importante per il nostro movimento calcistico. Ci ha lasciato troppo presto una grande persona, vera e sincera. Lo ringrazierò per tutta la vita, anche perchè grazie a lui ho potuto farmi conoscere dalla gente di Catania e farmi apprezzare. Non dimenticherò mai la gara esterna con la Juve perchè lui era l’unico che credeva nella possibilità di vincere a Torino, noi venivamo da una striscia negativa di risultati. Durante una cena il direttore Lo Monaco disse che il nostro campionato sarebbe iniziato dopo la trasferta torinese, il mister invece si arrabbiò e disse che avremmo vinto a Torino. Andò proprio così. Mi sbattè in panchina quando stavo festeggiando il gol del momentaneo 1-1. Io ho intrapreso la carriera di allenatore adesso e lui è stato l’unico ad avermi insegnato di essere molto diretto anche al cospetto dei giocatori più importanti. Cerco di mettere in pratica i suoi insegnamenti”.

“Il mister faceva sentire importanti anche chi non giocava mai, questo alzava l’asticella in allenamento. Dico sempre che noi dobbiamo essere professionisti, quando noti che meriteresti di scendere in campo e non giochi mai perdi qualcosa. Lui però ci ha fatto sentire tutti importanti e anche quelli come me hanno iniziato a trovare spazio. A gennaio arrivò dal mercato Maxi Lopez che fece tanti gol, ma c’era anche una squadra che spingeva in modo tale che spiccassero le sue qualità”.

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