DE LUCA: “Catania, mi fai sentire vivo. Laneri ci ha accolto come figli. Fatto qualcosa di straordinario”

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foto Catania SSD

Ospite di ‘SalaStampa’, su Etna Channel, l’attaccante del Catania Giuseppe De Luca parla dell’ottimo momento attraversato sul piano collettivo e personale sottolineando il grande lavoro svolto a 360 gradi con la squadra:

Non voglio ancora darmi un voto a livello personale, voglio continuare sulla strada dei gol e delle prestazioni che, magari, nel girone d’andata sono venute un pò meno. Alla squadra nel complesso, invece, darei un ’10’ in pagella. Può sembrare strano che una rosa come la nostra, con il miglior attacco del torneo, non abbia un bomber che sia già arrivato in doppia cifra, ma davanti siamo in tanti e bisogna anche far girare un pò gli interpreti. Comunque ci sono ancora 10 partite, può succedere di tutto. Tutti i calciatori, dalla difesa all’attacco, stanno andando a segno”.

Non pensavo di trovarmi con così tanti punti di distacco dalla seconda. Società, staff, mister e noi giocatori abbiamo fatto qualcosa di straordinario. Puoi essere forte, avere grandi nomi, stravincere il campionato ma c’è dietro un lavoro che va avanti da luglio. Ci aspettano tutti al varco perchè quando affronti il Catania danno l’anima, com’è giusto che sia. Siamo stati bravi anche quando non eravamo brillanti, uscendo alla grande fino ad arrivare a qualcosa di sorprendente”.

“Ho sempre detto che il pubblico è la nostra forza, siamo contenti di avere il supporto di una tifoseria così importante, dentro o fuori casa cambia poco. Noi viviamo per la gente, se non ci fossero i tifosi non sarebbe lo stesso. Speriamo di riempire sempre di più lo stadio. Ho giocato in piazze come Bari e Bergamo, anche queste con tifoserie molto calde che ti fanno sentire calciatore”.                 

Assolutamente mi piacerebbe restare l’anno prossimo. Non avrei sposato questo progetto altrimenti, in estate era anche difficile dire di no ad una piazza del genere indipendentemente dalla categoria. Sono venuto qua perchè l’obiettivo era uno solo, vincere. A me piacciono le sfide, volevo rimettermi in gioco e penso che non avrei potuto scegliere di meglio. Mi piace sentirmi vivo”.        

“L’importante è non mollare mai, stare sempre sul pezzo, io ho sempre lavorato al massimo. Sono un attaccante, vivo per il gol, lavorando giorno dopo giorno alla lunga vieni fuori. Le critiche le ho ricevute ma ci stanno, a volte fanno anche bene. Il complimento più bello dei tifosi nei miei confronti? Sentirmi dire «Era ora» (ride, ndr). Il ‘Massimino’ un tabù per me? E’ tosta, ancora non ho mai segnato con la maglia del Catania in casa ma spero di sbloccarmi già da domenica. Anche perchè non c’è cosa più bella che esultare davanti ai propri tifosi”.         

“Anche quando il presidente Pelligra non è fisicamente noi, ci segue sempre e resta comunque in contatto. Praticamente fa tutto Grella, il direttore Laneri è sempre con noi dalla mattina alla sera, come un secondo papà. Non ci fanno mancare nulla. Abbiamo creato qualcosa d’importante grazie a Laneri, nel mondo del calcio ci sono anche persone come lui che ti accolgono come figli”.   

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