ESCLUSIVA – Capuano: “Catania, progetto serio senza follie. Club tornerà presto in A”

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Ciro Capuano, ex giocatore del Catania, ai microfoni di TuttoCalcioCatania.com parla del proprio percorso professionale e delle ambizioni del club rossazzurro, rinato grazie alla proprietà del presidente Pelligra.

Come procede la tua vita nel mondo del calcio?
“Lavoro in una grande scuola calcio che ha anche una prima squadra in Promozione a Pietrasanta. C’è tanto da fare con il settore giovanile, sto operando in questo settore e spero di poter trovare posto anche in qualche squadra professionistica lavorando con i giovani”.

Il Catania ha conosciuto l’amarezza del fallimento ed è ripartito. Secondo te oggi quali sono nel calcio gli strumenti più importanti per costruire un progetto solido e vincente?
“Il calcio è cambiato molto, così come i progetti delle società. Non si può mai fare il passo più lungo della gamba. Bisogna guardare al futuro e non pensare al passato. La nuova proprietà del Catania ha puntato su gente che ne sa di calcio, penso che abbiano in mente un progetto serio, senza follie. Tante società negli anni sono fallite e poi sono rinate. Bisogna ragionare con cautela oggi nel mondo del pallone. I presidenti non possono più mettere fondi in maniera scriteriata. Le società devono essere forti a 360 gradi, lavorare in maniera accorta su più fronti, rendendosi sostenibili come aziende”.

Che ricordi conservi di Catania? C’è qualche aneddoto particolare che ci vuoi raccontare?
“Con Catania ho un legame importante, ci sono stato tanti anni. Ho amato la gente, il territorio, le tradizioni. I miei ricordi sono troppi per elencarli. Calcisticamente ricordo la partita col Milan, quel goal che ho segnato a Milano. Ma in realtà ogni stagione è stata speciale per me, ricordo tutte le salvezze conquistate. Voglio comunque che il futuro possa scrivere una nuova storia, perché è giusto così. Per ora i tifosi ricordano quei momenti in Serie A, ma il Catania ci tornerà presto. Ne sono certo”.

Com’è cambiato il calcio di oggi rispetto a quello in cui tu eri protagonista, in Serie A?
“L’arrivo di molti stranieri, in passato di qualità, oggi un po’ meno, ha tolto la possibilità a tanti ragazzi di emergere. Nonostante questo le formazioni under delle nazionali riescono a fare più o meno bene ma questi ragazzi trovano poco spazio nelle squadre che contano. L’assenza dell’Italia ai due ultimi mondiali è un segnale importante. Oggi facciamo fatica a trovare attaccanti o difensori al livello di quelli degli anni in cui giocavo io. Bisogna dare spazio ai giovani, dare fiducia. Credo poco al discorso di farsi le ossa, bisogna puntare sui ragazzi. La vittoria dell’Europeo ha mascherato il problema. Tante squadre italiane hanno troppi stranieri, i progetti non sono mai lungimiranti sotto questo punto di vista. Credo che presto ci saranno provvedimenti in tal senso, a partire dalle Primavere”.

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