STAMPA NAZIONALE – Peppe Di Stefano: “Catania, mi piacciono soprattutto le mezzali. Il percorso è stato tracciato. Funambolo Chiricò”

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Ospite della trasmissione ‘Sport Sicilia Preview’, su Telecolor, il giornalista catanese di Sky Sport Peppe Di Stefano ritiene che ci siano tutti i presupposti per vedere un Catania che, nel tempo, continui a progredire. Queste le sue riflessioni:

“Secondo me il Catania giocato bene tutte le gare, a parte Monopoli. La differenza tra le partite perse e vinte sta nel fatto che a Caserta, ad esempio, il Catania è stato molto più cinico e fortunato in occasione del primo gol perchè lì cambia la partita. E’ necessario dare tempo ad un allenatore con una squadra nuova, secondo me il meglio deve ancora venire se già così presto abbiamo visto un buon Catania e ben assemblato”.  

“Bocic lo consideravamo un’alternativa ma ha fatto un’ottima partita col Messina, vuole dire che possiedi anche alternative di valore. Non tutte le rose hanno un undici ben assortito come quello del Catania, che in realtà di calciatori di alto livello ne possiede in rosa 17-18. A me del Catania piacciono soprattutto le mezzali. Dal mio punto di vista se in una buona squadra non hai mezzali di livello fai fatica. Quelli del Catania sono giocatori moderni che si inseriscono e interpretano il ruolo con struttura fisica e gamba. Zammarini e Rocca ancora devono esprimere completamente il loro valore. I calciatori del Catania hanno anche senso tattico e strapotere fisico”.         

“Sono stati investiti tanti soldi, l’allenatore non era in discussione e non lo sarebbe stato neanche in caso di mancata vittoria a Caserta. Il percorso è stato tracciato ma chiaramente prima si arriva all’obiettivo e più felici sono tutti. Non parlo solo di promozione, obiettivo che si concretizzerà nel tempo, parlo di giocare a calcio e vincere le partite. Capita tante volte che squadre belle a vedersi non vincano, il Catania in una sola partita – quella di Caserta – ha fatto quello che non era riuscito a fare nelle altre, perdendo sfortunatamente con Crotone e Foggia”.

“A Monopoli non so se possa avere influito anche il discorso legato al terreno di gioco non in condizioni ottimali, ma la C è anche questo. Succede nei campi minori, ad esempio, che bagnino eccessivamente il campo per evitare di farti girare bene il pallone o lo lasciano senza acqua in modo da bloccare la fluidità del gioco. Bisogna stare attenti anche a tranelli del genere. La gara di Caserta era nettamente superiore alla media, il Catania non sembrava una squadra di Serie C. La stagione però è ancora troppo lunga. Arrivati ad un terzo della stagione si potrà giudicare”.

“Vi svelo un aneddoto. Quando Chiricò ha segnato da centrocampo, Maurizio Compagnoni, famoso in quel gol di Mascara a Palermo dicendo che lo avrebbero visto fino a Tonga, mi scriveva il messaggio di una riattivazione del segnale da Tonga. Un gol che ha fatto il giro d’Italia. Chiricò lo conosce bene Gianluca Di Marzio che vive a Padova, dove il calciatore pugliese ha giocato, lo conosce bene Galliani per averlo avuto a Monza. E’ un funambolo, un giocatore diverso dagli altri. E’ bello vincere, ma è sempre bello quando Catania si mette in mostra anche per queste cose. Negli ultimi anni tra gol da 50 metri – Mascara ne ha fatti due – ed episodi come Lodi andato segno su punizione contro la Juventus e Buffon, è importante trovare il modo di far parlare di Catania e del Catania, che è la cosa più bella per tutti noi catanesi che viviamo dall’altra parte d’Italia”.

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