CICERELLI: “Passo indietro sul piano mentale. Ricompattiamoci, c’è tutto per fare bene a Catania”

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foto Catania FC

Ospite di ‘Futura Gol’, trasmissione su TRM, il calciatore rossazzurro Emmanuele Cicerelli esprime le sue impressioni sulla sconfitta di Crotone ed momento del Catania. Ecco quanto evidenziato:

“Ero presente al Massimino per assistere alla gara col Sorrento, poi per una settimana mi sono allenato da solo ed ho sostenuto i primi allenamenti con la squadra. Sono qui da una quindicina di giorni, non ho ancora i 90 minuti nelle gambe ma posso tornare utile presto. A Benevento, ai di là delle espulsioni, c’è stata una prestazione molto diversa da Crotone, soprattutto sul piano caratteriale perchè lì hai dimostrato per tutti i 90′ di essere superiore al Benevento, che è una squadra forte con tanti giocatori importanti per la categoria e anche gente che ha calcato palcoscenici in categorie superiori”.

A Crotone abbiamo giocato una buona prima parte di gara, incoraggiante, poi piano piano dal gol in poi siamo calati perdendo 3-0 e questo non deve succedere. Le gare durano 90 minuti, di partite recuperate anche nel giro di 30 secondi ne abbiamo viste a milioni. Su questo aspetto dobbiamo migliorare. L’approccio iniziale è stato aggressivo, deciso, la squadra deve avere più consapevolezza di quello che è. Io sono sicuro, e non lo scopro io, che questa è una squadra forte. Dopo l’1-0 allo Scida c’è stato un passo indietro sul piano mentale, ma questo non può essere un alibi come non deve esserlo la sfortuna, l’episodio arbitrale, il vento”.                    

“Testa alla Coppa Italia? Adesso per noi la gara più importante è quella col Brindisi, poi lo sarà la trasferta di Picerno. A me interessa sfruttare qualsiasi momento, in partitella, in allenamento e la domenica, per ricavare quella positività che ci permetterà di acquisire maggiore consapevolezza nelle partite successive, mettendo anche la corsa in più per il compagno. Solo così possiamo trovare la quadra. Dobbiamo scendere in campo con l’intento di vincere, di andare a mangiare l’avversario, arrivando come animali alla gara successiva. Siamo forti e dobbiamo fare qualcosa d’importante perché la piazza lo merita. Catania è una realtà meravigliosa, la città è bellissima, la società sana e seria con un progetto importante. C’è tutto qui per avere un’opportunità a livello calcistico, sarebbe un peccato non sfruttarla. Pensa a come sarebbe diverso arrivare a Rimini avendo maturato dei risultati importanti nelle gare precedenti. Dobbiamo ricercare energia positiva da tutte le partite, essere lucidi nel capire che quello che c’è davanti deve diventare importante, entusiasmante, alimentare in noi la voglia di fare bene e di ottenere risultati”.     

“La Juve Stabia? Sta disputando un ottimo campionato, secondo me non è più forte del Catania ma sono in vetta e stanno facendo bene, sono in fiducia, hanno continuità.  E’ mentalmente che si stanno dimostrando superiori. Tante pressioni a Catania? Per quanto mi riguarda la pressione l’ho vissuto anche in piazze come Reggio Calabria, Foggia, Salerno. Prima di venire a Catania mi hanno mandato il numero stagionale di abbonati. E’ sufficiente per comprendere come il sostegno dei tifosi rappresenti un’arma in più per noi. Sapere che seguono il Catania anche dall’Australia, alzandosi alle 5 del mattino pur di vedere le partite, ti fa capire l’attaccamento ed il senso di appartenenza dei tifosi rossazzurri. Questo è un valore aggiunto”.

Ho vissuto altri momenti difficili nella mia carriera. L’unico rimedio concreto che conosco è il lavoro, la forza del gruppo. Dobbiamo compattarci, ritrovarci, confrontarci, trovare quella motivazione e consapevolezza che ci fa fare la differenza. A Salerno tutti ricordano la vittoria del campionato che ci permise di approdare in Serie A, ma io lì ho cominciato l’avventura quando la situazione iniziale era mediocre, non c’erano neanche i campi. Poi, mattoncino dopo mattoncino, siamo arrivati a fare quello che viene ricordato. Lucarelli? Il mister prova a trascinarci sul piano emotivo perché è un fattore determinante per giocare in una piazza come Catania”.

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