VERSO TURRIS-CATANIA: Ciceri e Prestanti, il ricordo della data storica del 22 giugno 1975

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Questo pomeriggio il Catania affronta la Turris in terra campana e la memoria dei tifosi non può che tornare alla data del 22 giugno 1975, entrata nella storia per la promozione in Serie B ottenuta dai rossazzurri proprio a seguito di una vittoria per 3-0 riportata a Torre del Greco grazie alle reti di Ciceri, Fatta e Malaman. Riproponiamo le parole rilasciate tempo fa ai nostri microfoni dagli ex Catania Claudio Ciceri e Valeriano Prestanti, rivivendo quel giorno rimasto impresso nella memoria dei tifosi etnei:

CICERI“Fu un’annata molto difficile perchè lottammo fino all’ultimo con Bari e Lecce. Quel gol rappresentò una liberazione per noi, ci permise di arrivare primi non andando agli spareggi. Tra l’altro i giocatori della Turris avevano dei premi in caso di loro vittoria o pareggio. Se fosse finita in paritĂ , un premio grandissimo. Se avessero vinto, un premio raddoppiato. Perciò la Turris, finchè ha avuto forza ha sputato sangue. Fu una battaglia, un primo tempo giocato alla morte dai corallini. Noi però siamo venuti fuori nella ripresa. La mia rete sbloccò la situazione, dopo è stato tutto piĂą facile. Sullo 0-0 l’arbitro annullò ingiustamente un gol e non mi fu concesso un calcio di rigore solare. I tifosi catanesi invasero Torre del Greco, ma ovunque i sostenitori etnei ci seguivano. Era una festa continua. Al ritorno da Napoli, ricordo l’aeroporto Fontanarossa con 10mila persone ad accoglierci per festeggiare la promozione tanto desiderata”.

PRESTANTI: “Ricordo una cavalcata molto difficile, in quello che fu il mio primo campionato importante da professionista. Arrivammo a +1 dal Bari. Una squadra stupenda con gente come Spagnolo, Ciceri, Petrovic, Simonini, Malaman. Per me è stato bellissimo. Era un Catania solido, formato da gente veramente forte per la categoria. Non eravamo favoritissimi per la vittoria finale. C’erano formazioni come Bari, Reggina, Lecce… belle realtĂ . La soliditĂ  del gruppo ha contribuito a fare la differenza, eravamo molto legati tra di noi anche se con caratteri completamente diversi. Petrovic, ad esempio, era un pazzo scatenato. Quando si presentavano problemi eravamo tutti uniti. Io mi sentivo protetto, anche se me la cavavo da solo. Voglio bene a tutti quei ragazzi, un gruppo straordinario. Dopo la vittoria esterna con la Turris, l’aeroporto di Fontanarossa era pieno di gente. Io mi sono ritrovato improvvisamente dalla scaletta dell’aereo al pullman senza mettere piedi a terra. Mai vista una cosa del genere nella mia carriera. Altri compagni di squadra a Catania e tuttora amici continuano a parlare di quei momenti”. 

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