RUSSO (match analyst): “Il Catania ha trovato in Cianci un prezioso punto di riferimento”   

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Gianluca Russo, opinionista e match analyst, torna sulla vittoria ottenuta dal Catania contro l’Avellino nel match di andata sottolineando la centralità di Pietro Cianci nei meccanismi di gioco rossazzurri. Queste le sue parole ai microfoni di Telecolor, nel corso di ‘Preview’:

“Adesso la squadra rossazzurra ha trovato un punto di riferimento, individuando in Cianci il trascinatore tattico ed a livello emotivo del Catania. Per la quantità di giocate che riesce a pulire, le seconde palle che va a recuperare, la quantità di falli commessi per non fare ripartire gli avversari, il lavoro che svolge per smistare la palla a destra, a sinistra, con i centrocampisti che vengono a supporto, contornati da gol di caratura. E’ l’uomo cardine del gioco del Catania ma bravi anche i compagni a seguirlo, ad accompagnarlo. Quando gioca principalmente da seconda punta o da sottopunta riesce a pulire questi palloni giocati prevalentemente su lanci lunghi, quindi attacchi diretti che non sono facili da controllare per poi pulirli e andarli a smistare per gli inserimenti”.        

Martedì il Catania ha fatto una partita attenta, dimostrandosi forte sulle secondo palle. In fase propositiva e di possesso meglio l’Avellino che cercava questo gioco sugli esterni per poi mettere palla dentro, sfruttando molti passaggi laterali. A vantaggio del Catania, invece, spicca l’attacco diretto, l’aver fatto ricorso alla palla lunga, non a caso il Catania ha una percentuale molto alta in Serie C di giocate su palle lunghe. L’Avellino ha pressato più del Catania, con i rossazzurri che invece hanno giocato più in attesa. Maggiore fraseggio degli irpini, Catania molto più attento, disciplinato e compatto”.

“Evidenzio, in particolare, la prova difensiva di Quaini, molto concentrato. E’ importante quando nella difesa a tre il centrale riesce a chiudere anche una diagonale forte. Si vede che c’è una buona organizzazione difensiva. Il Catania, a mio avviso, è riuscito a portare l’Avellino dove voleva, a farlo esprimere in una certa maniera. Praticamente l’Avellino non ha mai verticalizzato, nè giocato con una punta che si staccava e veniva a fare da raccordo, contrariamente a quanto i biancoverdi hanno dimostrato in campionato”.            

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