Riportiamo alcune considerazioni su Telecolor di Carlo Breve, allenatore ed opinionista con trascorsi anche da calciatore del Catania dopo il recente pareggio interno col Sorrento ed in vista del derby siciliano in quel di Trapani:
“Il Catania è partito fortissimo in campionato, con un’ottima fisionomia, un’identità forte, ma quando il tecnico è stato costretto a scegliere dovendo fare di necessità virtù non ha trovato le mosse necessarie per fare decollare la squadra come aveva fatto nelle prime tre giornate. Nelle ultime partite disputate con Cosenza e Sorrento dove c’è stata la necessità di cambiare per indisponibilità dal punto di vista degli infortuni non si sono trovate le giuste contromisure”.
“Da cosa dipendono gli infortuni in generale? Noi non sappiamo il tipo di lavoro svolto dallo staff tecnico, ma Toscano si avvale della preparazione fisica di Nocera che è un signor allenatore fisico. L’area dei recuperi degli infortuni è affidata a Castello, da tanti anni, un ragazzo che sa lavorare. Lo staff sanitario è affidato anche al dottor Riso, una figura storica come il massaggiatore Beppe Bruzzo che da 40 anni fa questo mestiere. Non possiamo parlare male dello staff, semmai i punti interrogativi sono sulla struttura dei campi perchè il Cibalino ha un fondo durissimo e quindi può dare noie sul piano tendineo e muscolare. La cosa più importante è la gestione delle risorse per non favorire gli infortuni muscolari. Se nelle prime tre giornate è stata fatta in maniera perfetta, qualcosa da ridire c’è stata successivamente”.
“Contro il Sorrento non mi è piaciuta la mancanza di coraggio nella prima parte della partita in fase di possesso, dove l’unico che cercava il rischio era Cicerelli, giocatore che si prende la responsabilità di andare nell’uno contro uno e saltare l’uomo, cosa che Jimenez non ha fatto quasi mai, in quanto cercava sempre la giocata semplice, il compitino. Jimenez deve dare molto di più. Per il resto l’assenza di Donnarumma e l’impiego di Celli come calciatore a tutta fascia hanno penalizzato le risorse del Catania, unitamente alla poca brillantezza di Casasola”.
“Tatticamente il primo tempo è stato un copia-incolla di Catania-Monopoli per quanto riguarda l’atteggiamento aggressivo del Catania sui riferimenti. Nella ripresa invece no, meno sui riferimenti perchè si giocava più di reparto, Toscano ha accettato il tre contro due a metà campo del Sorrento e soprattuto nell’ultimo quarto d’ora quando c’era da effettuare l’ultimo assalto Toscano ha messo Stoppa per Forte, lì avrei fatto qualcos’altro, mi aspettavo un impiego di Lunetta a tutta fascia o dietro Forte, rischiare un 4-2-3-1, uomo contro uomo, chissà che non poteva nascere qualcosa proprio per risolvere il problema di riempire l’area”.
“Non so se Toscano effetivamente cambierà modulo a Trapani, il mister ha dato un’apertura nel post gara col Sorrento ma quello che più mi preme dire è che deve esserci coraggio. Ci vuole coraggio anche nella fase di non possesso, nell’andare forte sui riferimenti, anche a costo di andare a subire il rigore. Contro squadre come il Sorrento devi forzare la gara, se avessi giocato contro Salernitana o Benevento ci sta, magari, mantenere certi equilibri ma contro formazioni più deboli se devi forzare la partita un piano B serve”.
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