domenica, 21 Settembre 2025
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EX ROSSAZZURRI – Giuseppe Russo: “Catania, col Sorrento il compitino. Forza spogliatoio e compattezza società fondamentali. Infortuni, il mio pensiero”

Catanese classe 1983, l’ex centrocampista del Catania Giuseppe Russo commenta la prestazione offerta dai rossazzurri al cospetto del Sorrento e, in generale, il momento attraversato dalla squadra rossazzurra ai microfoni di Telecolor, nel corso della trasmissione ‘Diretta stadio’, analizzando anche il tema legato all’infermeria:

“Il Sorrento ha giocato con l’obiettivo primario di abbassare i ritmi e cercare di colpire in contropiede. Abbiamo visto poche iniziative dei singoli, poche verticalizzazioni. Il Catania ha creato le occasioni più importanti quando è riuscito a trovare palla in verticale alle spalle dei centrocampisti del Sorrento con Cicerelli. Jimenez si è abbassato troppo. E’ mancata un pò l’iniziativa di Jimenez tra le linee, abbassandosi troppo in ricezione palla. Mi aspettavo che il Catania alzasse i ritmi per mettere l’avversario alle corde, che i giocatori si prendessero maggiori responsabilità non limitandosi al compitino”.

“Lunetta penso che a livello psicofisico sia il giocatore che stia meglio insieme a Cicerelli in questo momento. Per me è stata una sorpresa non averlo visto giocare dal 1′. Quando è entrato è stato forse l’unico a creare problemi più seri al reparto difensivo rossonero. Ci si aspettava una partita di maggiore consapevolezza da parte del Catania. Non c’è stata la reazione attesa dopo una sconfitta pesante soprattutto sul piano mentale per i giocatori. Nel percorso della settimana quando si vanno ad incastrare certe situazioni e gli infortuni di calciatori che non ti permettono di cambiare a gara in corso ritmo, caratteristiche in campo e uomini non è facile. Il Sorrento non ha demeritato”.

“E’ stata una gara dove il Catania ha cercato molto di più l’ampiezza che la verticalizzazione. Con un avversario chiuso nella propria metà campo qualche situazione tra le linee avrebbe portato a qualcosa di diverso. E’ mancata un pò di imprevedibilità da parte di Jimenez, Forte ha fatto un discreto lavoro ma troppo statico. L’assenza di Donnarumma si è fatta sentire, le catene non hanno funzionato a dovere, il Sorrento avendo coperto maggiormente l’ampiezza forse ha rallentato il gioco del Catania”.

“Sono consapevole che il Catania abbia attualmente la media punti giusta per stare nelle posizioni di vertice. Non mi aspetto in questo girone così equilibrato una squadra che prenda il largo. La Salernitana stessa l’ho vista in più di un’occasione e sinceramente non ha espresso prestazioni molto migliori rispetto a quelle del Catania, ottenendo magari il massimo risultato col minimo sforzo. E’ un momento particolare per il Catania ed è arrivato ad inizio stagione. Va gestita la situazione infortunati. Una partita come quella contro il Sorrento, se avessi avuto in panchina quei 4-5 giocatori in grado di dare una scossa alla squadra la potevi comunque portare a casa”.

“Il mio pensiero sugli infortuni muscolari? Non sta a me decidere come e quando il Catania debba programmare un lavoro differenziato o meno su alcuni giocatori. Gli studi dicono che un giocatore over 30 ha bisogno di un volume di lavoro diverso da una ragazzo di 25 anni. Credo sia fondamentale il recupero post partita e post allenamento. Fino alla settimana scorsa sembrava che la squadra avesse già vinto il campionato a mani basse per l’intensità, l’entusiasmo ed anche il gioco espresso ottenendo il massimo risultato con tante reti all’attivo e senza subirne”.

“Preparare l’allenamento con 6 giocatori fondamentali fuori è sempre difficile. Non puoi avere due squadre contrapposte, provare altre soluzioni o alzare il ritmo dell’allenamento perchè magari sei imbottito di giovani. Bisogna dare una mano alla squadra e al mister. Pastore? Per me ha svolto un lavoro eccellente il direttore sportivo, forse in quella che rappresenta la sua prima vera esperienza importante, avendo gestito una situazione non facile con tanti giocatori sotto contratto in uscita. Il Catania ha i presupposti per tornare ad ottenere quello che aveva seminato nelle prime tre giornate. Quando succcedono questi imprevisti è la forza dello spogliatoio, la compattezza della società e del mister nel tutelare i ragazzi e non caricarli di responsabiità a fare la differenza”.

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