CATANIA “ARGENTINO” VS CATANIA “ITALIANO”: la differenza di punti finora

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Catania stemma

Va un po’ meglio il Catania attuale, ma ha fatto ancora troppo poco per risalire la classifica

Catania troppo sudamericano e con giocatori non pronti a calarsi nella realtà della Serie B? Niente paura, il mercato cosiddetto di riparazione viene in soccorso del Catania, portando a termine svariati acquisti di calciatori esperti e tra i migliori della cadetteria. Il risultato sembrava scontato, cioè che dopo una sontuosa campagna acquisti la formazione rossoazzurra riuscisse ben presto a risollevarsi collezionando un lungo filotto positivo per ritrovare la luce e puntare al ritorno in Serie A.

Siccome, però, in B non si può dare nulla per scontato, ecco la sorpresa che non ti aspetti: il Catania continua a stentare e, dopo 30 giornate di campionato si ritrova ancora nei bassifondi della classifica con il concreto rischio di retrocedere in Lega Pro. Uno scenario che aveva illuso stampa, tifosi e addetti ai lavori dopo l’exploit in occasione delle partite Catania-Pro Vercelli e Catania-Perugia, vinte attraverso convincenti prestazioni.

Poi, una volta rinviato il match di Modena per impraticabilità del terreno di gioco, ecco di nuovo a rilento il rendimento del Catania. Appena dieci i punti raccolti dopo il processo di “deargentinizzazione“ nel girone di ritorno con Dario Marcolin al timone della squadra dell’Elefante su nove gare giocate. Rispetto alle prime nove partite disputate nella prima parte del campionato, qualche timido passo avanti è stato fatto.

Erano infatti sei i punti raccolti inizialmente tra il 30 agosto (esordio casalingo in Serie B per 3-3 con il Lanciano) ed il 18 ottobre (netta sconfitta per 3-0 subita a La Spezia). Quattro in più, adesso, sotto la gestione Marcolin. Ma, ovviamente, questo bottino non può bastare per risalire la classifica. Serve ben altro per centrare quello che, adesso, è diventato l’obiettivo prioritario in casa rossoazzurra: evitare il tracollo chiamato Lega Pro.