CATANIA: se ci sei, batti un colpo! Cercasi segnali di vita

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Emanuele Calaiò e Lucas Castro, Catania

Catania chiamato a dimostrare di essere ancora vivo domenica

Catania ancora vivo? Oppure hanno ragione i tifosi della Virtus Entella ritenendo la squadra allenata da Dario Marcolin da encefalogramma piatto? A Chiavari ci si aspettava una prova di forza dopo avere strappato un buon punto sul difficile campo di Vicenza, invece troppo morbido è stato l’atteggiamento dei rossoazzurri allo stadio Comunale. Dopo un buon impatto alla gara, il Catania si è sciolto alle prime difficoltà con il passare dei minuti. Segno che la squadra non c’è con la testa, fatica a trovare continuità e, soprattutto, una precisa identità.

L’utilizzo del modulo 4-3-1-2 aveva dato delle certezze alla formazione etnea, pian pianino diventata però prevedibile. Marcolin ha provato a variare il tema tattico optando per l’utilizzo del 4-2-3-1 e, ultimamente, del 3-5-2, modificabile in 5-3-1-1 in fase di non possesso palla. Meno gol subiti attraverso un assetto più coperto e le corsie laterali blindate. Fino ad arrivare alla malcapitata trasferta di Chiavari, dove la retroguardia è tornata a subire gol. Ma qui la sensazione che si avverte è di disagio psicologico. Schemi e moduli contano fino ad un certo punto se mentalmente il Catania appare spento.

L’entusiasmo delle prime gare interne del 2015 si è andato via via ad affievolirsi, la fame e la cattiveria agonistica sono venute meno, badando prevalentemente a difendere il risultato di parità piuttosto che proporre azioni offensive con maggiore lucidità ed intensità. Subentra la paura di vincere, piuttosto inusuale all’interno di un organico che comprende numerosi volti esperti per la cadetteria e dotati di personalità. E’ proprio un mistero buffo questo Catania, dal potenziale elevatissimo  ma che scende in campo offrendo il minimo delle sue potenzialità.

In questo senso Marcolin non sta riuscendo a trasmettere con costanza la giusta mentalità ad un gruppo spesso privo del necessario mordente e rinunciatario, distratto. Domenica al Massimino arriva l’Avellino, compagine che attraversa un lieve calo di forma e dovrà fare i conti con alcune defezioni importanti, ma pur sempre dotata di un organico di buonissimo livello, che occupa la zona playoff e continua a coltivare il sogno Serie A. Gli irpini affronteranno il Catania con tanta voglia di riscatto, determinati fino in fondo a vendere cara la pelle provando a portare a casa i tre punti.

I rossoazzurri, dal canto loro, scendano in campo avendo la consapevolezza di quanto sia importante battere la squadra di Rastelli. Questo potrebbe davvero rivelarsi il match che può decidere una stagione. L’auspicio  è che Marcolin sappia, in questi giorni, ricavare il meglio dai suoi giocatori trasformando la rabbia e lo sconforto accumulati in energia positiva per domenica. Altrimenti la sconfitta sarebbe inevitabile ed il futuro sempre più grigio.