CATANIA: noi che pensavamo che la cura Neri…

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Daniele Sciaudone e Massimo Neri

Elogi per il lavoro di Massimo Neri a Catania, poi le cinque partite al centro dell’inchiesta

Nel contesto di una stagione tormentata e ricca di problemi, è stato più volte messo sotto accusa l’operato di Giampiero Ventrone. Giustamente se consideriamo gli innumerevoli problemi fisici riscontrati. Impossibile non ricordare, in particolare, l’insoddisfazione manifestata da Giuseppe Sannino nel commentare le difficoltà notevoli incontrate per schierare l’undici titolare sul rettangolo di gioco.

Spesso il tecnico napoletano si è dovuto inventare calciatori in ruoli inediti, causa infortuni. Ad esempio, tra gli altri, Peruzzi centrale di difesa ma il più eclatante Capuano in qualità di regista. Successivamente è arrivato l’allontanamento di Sannino, ingaggiando il Catania al suo posto Dario Marcolin. Inizialmente sembrava che con il tecnico bresciano in sella e tanti giocatori acquistati a gennaio la squadra cominciasse ad ingranare la marcia giusta, fino ad arrivare ad un nuovo periodo negativo in termini di risultati, la fine dell’avventura catanese di Ventrone e l’assunzione di Massimo Neri.

In poco tempo tessemmo le lodi di quest’ultimo, sottolineando una ritrovata brillantezza atletica nei giocatori. Ignari del fatto che, in realtà, dietro la serie di vittorie consecutive al centro dell’inchiesta ‘I treni del gol’, ci fosse la volontà di Pulvirenti di comprare le partite. Oggi scopriamo che, probabilmente, tutto sarebbe stato diverso con il Catania che avrebbe continuato a deludere le attese. Certificando il fallimento su tutti i fronti di una stagione rivelatasi imbarazzante e caratterizzata da errori su errori.