PLASMATI: “Tifosi, state vicini anche alla società! Ho voglia di rivincita”

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Gianvito Plasmati

Gianvito Plasmati in sala stampa

Gianvito Plasmati, di ritorno a Catania con mille motivazioni. Ancora non è al 100% della condizione fisica, ma scalpita per scendere in campo e dare una mano alla squadra, senza presunzione e con tanta umiltà:

“Vengo da alcuni mesi da svincolato, ho giocato in Inghilterra nella scorsa stagione. Torno a Catania con grande entusiasmo e voglia di fare bene. Ritrovo un Catania rivoluzionato sotto ogni punto di vista. Milita in Lega Pro, non più in Serie A. Non per questo il campionato sarà meno impegnativo. Per poter fare bene bisogna sempre garantire il massimo. Avverto personalmente tante sensazioni. Sono andato via in maniera burrascosa. Dentro di me ho lasciato parecchie cicatrici per diverse ragioni. E’ stata dura superarle. Sono uscito da quel momento che ha cambiato la mia vita sotto molti aspetti. Però bisogna sempre prendere tutto dalle esperienze, anche quelle negative. Oggi c’è tanta voglia di rivincita dentro di me. Spero di avere la forza di buttare sul campo quello che ho dentro”.

“Io sono legatissimo a Catania. Non so se avrei accettato la Lega Pro qualora non mi avesse cercato il Catania. Sono molto legato alla città, alla tifoseria. Una tifoseria molto passionale ed attaccata ai colori rossoazzurri. Nessuno mi ha mai detto qualcosa di negativo. I tifosi etnei sono sempre stati benevolenti nei miei confronti.  La mia scelta è stata determinata anche da questo, ma non è secondo il progetto che c’è dietro. La società, al di là delle difficoltà, è forte ed ambiziosa. Oggi il Catania sta in C ed il nostro primo obiettivo deve essere la salvezza perché si parte da una situazione deficitaria. Però il Catania non può rimanere in C, deve risalire la china. Lo sappiamo bene”.

“Cerchiamo di mettere in campo qualcosa di più, tutti i giorni. Non solo la domenica. La domenica è la sommatoria dei vari allenamenti che determina le grandi annate. Ci sono tutti i fattori per potere fare bene, a mio avviso. Non mettiamo pressione al gruppo, la piazza deve aiutare questo gruppo e la società. E’ bene che la città stia vicina al Catania. Troppo facile avvicinarsi quando le cose vanno bene. E’ facile andare allo stadio quando affronti il Milan, al Juve. E’ dura per i tifosi affrontare il Monopoli, lo so. Capisco e capiamo i tifosi. Però, secondo me, la gente deve sostenere la squadra e stare vicina alla società, per quanto possa essere contestata e ci siano divergenze di vedute”.

“Penso e spero che tutte le parti in causa remino nella medesima direzione. Devo capire in che condizioni sono, non lo so nemmeno io. Oggi ho svolto il primo allenamento con la squadra. Ho dei carichi di lavoro importanti sulle gambe. Gioco forza un po’ di benzina bisogna metterla dentro. Vedremo quando sarò al 100%. Ce la sto mettendo tutta per essere in condizioni ottimali. Quali aspettative? Non pongo limiti alla provvidenza, secondo me il numero di gol non è determinante a livello personale. Per un attaccante il gol è importante ma penso ci siano altri aspetti da curare quotidianamente. Cercherò di sudare la maglia come i tifosi amano dire. Il resto spero sia una conseguenza. Penso che sia più importante l’obiettivo collettivo da raggiungere, dando continuità ai risultati appena conseguiti”.

“L’avvio di campionato è inaspettato se consideriamo che la squadra è stata costruita in venti giorni. Non so in quanti ci avrebbero scommesse. L’esperienza al Leyton Orient mi ha fatto capire che le differenze rispetto al calcio italiano sono abissali. Nella preparazione, nella partita, si affronta il calcio in maniera diversa. Vivere Londra è un’esperienza straordinaria. Personalmente venivo dalla rottura di un crociato. Ho incontrato difficoltà, sono rimasto senza squadra dopo il fallimento del Siena e non ho recuperato agevolmente dall’infortunio. L’esperienza, anche se mi aspettavo andasse meglio, la valuto comunque positivamente”.

“Io leader? Sono dell’idea che il leader non lo è con le chiacchiere. Il leader si vede sul rettangolo di gioco. Il Catania ha bisogno di tante persone che si dedichino anima e corpo al lavoro quotidiano. Poi è normale che ogni squadra abbia dei riferimenti. Questi si creano strada facendo. Io sono arrivato da poco, mi devo ancora inserire nel gruppo e capire quale ruolo svolgere. Darò il mio apporto in termini di esperienza. Catania è una città splendida, possiede un Centro sportivo unico in Italia. Catania non è da Serie C. Quando andari via da qui, il Centro era ancora in costruzione. Ora ho la fortuna di lavorare in questo centro, non si avverte minimamente la sensazione di essere in C. Catania-Ischia? Speriamo di dare continuità ai risultati ed alle prestazioni. Il risultato è sempre figlio della prestazione. Al triplice fischio vedremo come si sarà concluso il match. Il gol più importante che realizzerò con questa maglia? Il prossimo…”.