PARISI: “A Lecce manca un rigore. Siamo una famiglia, ora testa al Cosenza”

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Tino Parisi ottimista per il futuro

Ai microfoni di Telecolor, il terzino del Catania Tino Parisi commenta il pareggio di Lecce, il bel momento attraversato dalla squadra rossoazzurra e guarda al futuro con ottimismo:

“Lecce è un campo difficile. Siamo riusciti a dare continuità ai nostri risultati. Il Lecce è superiore rispetto alle squadre precedentemente affrontate, con un organico esperto per la Lega Pro e che lotterà per il primo posto. Nella fascia ho fatto i conti con Doumbia, un giocatore importante. Le critiche le accetto, vado avanti. Nel corso del secondo tempo abbiamo un po’ sofferto per via di un calo fisico. Non dimentichiamo che la preparazione è iniziata in ritardo, questo potrebbe influire. Comunque abbiamo fatto bene e siamo riusciti a creare anche delle buone occasioni da gol”.

“Nei minuti finali secondo me andava assegnato un calcio di rigore al Catania, però l’arbitro non se l’è sentita di fischiarlo. Sono stato toccato dall’avversario, il fallo c’era, ma andiamo avanti lo stesso accettando il verdetto del campo. Non era facile azzerare la penalizzazione. Adesso abbiamo cominciato a muovere la classifica. C’è entusiasmo, giustamente i tifosi sognano ma per noi l’obiettivo resta la salvezza. Non c’è nessuna squadra in fuga in questo campionato. Chi dovrebbe lottare per il primato sta incontrando dei problemi. In Lega Pro non prevalgono le doti tecniche ma fisiche”.

“Al mister piace giocare palla a terra, iniziare l’azione da dietro, cerchiamo di non buttare mai la palla. In alcune situazioni di gioco lo facciamo e non è mai una vergogna farlo, anzi. Abbiamo instaurato con il mister un rapporto tra uomini, questo è alla base dei nostri risultati. Non ci sono distanze tra giocatori ed allenatore. Il mister sa bene come si gestisce uno spogliatoio, ha vissuto l’esperienza di spogliatoio con squadre molto più blasonate di noi. Cerco di prendere i suoi consigli, trattandosi di un ex terzino peraltro”.

“Noi la classifica la guardiamo alla fine, dovremo dare sempre noi stessi fino in fondo. Poi tireremo le somme, con questa mentalità possiamo fare grandi cose. E’ iniziato un nuovo ciclo. Siamo un gruppo affiatato, una famiglia. Il mister fa le sue scelte in base al lavoro svolto in settimana. Quanto pesa la fascia di capitano? Per me è un onore, un orgoglio, non un peso. Prima di me l’hanno indossata giocatori importantissimi. Comunque la fascia è simbolica, noi cerchiamo di aiutarci a vicenda. Ci sono giocatori più esperti di me ed io sono il primo a prendere consigli da loro”.

“Non c’è turnover. Siamo una delle poche squadre, forse l’unica a vantare una rosa ampia di giocatori che rappresentano in qualsiasi caso una prima scelta. L’organico è molto competitivo, l’impiego di un calciatore o l’altro non fa differenza. Non è stato un avvio facile, però credo che con il cuore e la grinta si possano ottenere grandi cose. E’ cambiato il gruppo, di conseguenza è cambiata anche la mentalità. Tutti i ragazzi ascoltano lo staff tecnico molto preparato”.

“E’ stata una soddisfazione per noi esultare con i nostri tifosi a Lecce. I sostenitori rossoazzurri hanno dato un’ulteriore dimostrazione di amore per la maglia del Catania. E’ una spinta in più avere sempre e comunque i tifosi al nostro fianco. Speriamo che ne vengano tanti allo stadio anche contro il Cosenza. Il mio cambiamento di ruolo? Sono arrivato ad Agrigento come esterno d’attacco e di centrocampo. Dopo un mesetto il tecnico Pino Rigoli mi propose di cambiare ruolo e credo che l’esperimento sia riuscito. Per chi è abituato ad attaccare, giocare in una posizione arretrata non è facile. Però col tempo è andata bene. Il salto di categoria è stato improvviso, personalmente non me l’aspettavo”.

“Cosenza? Tutte le partite sono importanti. In campo si scende sempre undici contro undici. Con la stessa mentalità di Lecce riusciremo a fare risultato mercoledì. Non so se giocherò dal primo minuto, la formazione viene mascherata dal mister fino all’ultimo. Se disturba la possibilità di un’ulteriore penalizzazione in classifica? Non guardiamo quel che accade all’esterno del rettangolo di gioco. Noi giochiamo sempre per vincere, pensiamo al campo”.