Venti punti in classifica, trenta conquistati sul campo. Uno score che, escludendo la robusta penalizzazione inflitta in sede di giustizia sportiva, avrebbe indirizzato il Catania in lotta verso le posizioni di classifica che veramente contano. In questo scenario il rammarico c’è anche per le tante opportunità sprecate finora dalla formazione dell’Elefante.
Dopo un avvio di campionato esaltante piegando la resistenza di Matera, Monopoli ed Ischia Isolaverde, i rossoazzurri hanno perso raramente ma troppo spesso si sono dovuti accontentare di pareggi poco utili nell’economia della stagione. La prima volta che il Catania ha ottenuto un pari nel contesto di una partita in cui avrebbe potuto benissimo conseguire la vittoria risale al 7 ottobre scorso: 0-0 al cospetto del Cosenza con tante ghiotte occasioni da gol sprecate dagli etnei.
Incredibile, poi, la sconfitta di Castellammare di Stabia con la rete in pieno recupero di Francesco Bombagi, neo acquisto rossoazzurro. Gettato al vento un punto che si somma ai due precedentemente citati. Contro l’Akragas al “Massimino” le chance per andare a segno non sono mancate ma a stento il Catania ha rimediato un pareggio.
La trasferta di Messina rappresenta un’altra tappa in cui vincere era alla portata dell’Elefante, poco lucido negli ultimi metri. In questo senso è eclatante il 3-3 di Melfi. Non irresistibile l’avversario allenato da Ugolotti, il Catania di gol fuori casa ne ha siglati persino tre ma non sono stati sufficienti ai fini del successo, complici alcune colossali ingenuità difensive.
Ad Andria nel finale il palo ha negato la gioia del successo alla compagine di Pancaro. Nella successiva gara casalinga con il Monopoli, altro pari dal sapore amaro denotando imprecisione in avanti fino ad arrivare all’1-1 maturato in extremis a Cosenza. Molte occasioni non adeguatamente sfruttate dalla formazione etnea, che deve mordersi le mani a prescindere dalla sfortuna.
