LO MONACO: “Il Catania non si tocca, fiducia totale in Rigoli. Trattative in corso. Avanti con fierezza verso risanamento e rilancio”

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Pietro Lo Monaco

Lunga conferenza stampa a Torre del Grifo. E’ intervenuto l’Amministratore Delegato del Catania Pietro Lo Monaco, a difesa del territorio e pronto ad intervenire in sede di calciomercato per colmare le lacune della squadra. Ecco le parole del dirigente rossoazzurro evidenziate da TuttoCalcioCatania.com:

“Faccio un paio di considerazioni. Negli ultimi tempi ho letto qualcosa, vedo anche gli atteggiamenti da parte di chi ci segue. Fermo restando che io non mi sento di biasimare e criticare nessuno. Gli atteggiamenti deleteri ci sono perché in questi anni di disgrazie si é costruito uno spirito essenzialmente negativo. Ma nessuno può cambiare la realtà che vede il Catania in Lega Pro e giochi contro squadre come Virtus Francavilla e Melfi, con ambienti di un certo tipo. Tre anni fa gli avversari si chiamavano Milan, Juventus e Chievo. Le partite non si vincono perché ti chiami Catania. Basti vedere da quanto tempo Lecce e Foggia stanno a barcamenarsi in Lega Pro. I risultati li fai perché hai sostanza, non per il blasone. A tutti i livelli non é mai facile vincere un campionato. I risultati non si ottengono per virtù dello spirito santo”.

“La nostra é una delle poche tifoserie che vive intensamente la propria squadra, fa parte del tessuto sociale della città. Il popolo catanese é passato da vicende bruttissime nella storia. Ricordo ancora, ad esempio, quanti tifosi seguirono il Catania a Gangi… I tifosi non hanno mai mollato, seguendo l’Elefante ovunque. Anche la squadra non deve mollare. lo catalogo da Serie A il pubblico ma oggi siamo in Lega Pro. Abbiamo un percorso da seguire, fatto di momenti buoni e meno belli, momenti di calcio non eccelso che capitano strada facendo. Noi abbiamo il dovere di raccogliere le nostre forze per mettere in piedi un insieme che ci consenta, al più presto, di cominciare a procedere in avanti. L’obiettivo é quello di riappropriarci di un terreno che sentiamo nostro perché lo abbiamo vissuto per tanti anni. Il rilancio passa anche dal risanamento finanziario e stiamo proseguendo verso questa direzione”.

“Senza penalizzazione staremmo non distanti dalla vetta. Il percorso del Catania é di tutto rispetto, fermo restando che dobbiamo migliorare sul piano del gioco e dello sviluppo della manovra. Tentiamo di raggiungere la zona Play Off e di arrivarci da squadra forte per potercela giocare. Io sinceramente non mi aspettavo una resa così deficitaria del reparto offensivo. Non voglio buttare la croce addosso ad un settore e basta. L’attacco dell’Alessandria ha fatto 23 gol tra Gonzalez e Bocalon, due attaccanti. Noi ne abbiamo tante punte di qualità, produciamo pur non essendo spettacolari ma l’attacco, nel suo complesso, non si dimostra altrettanto efficace come quello dell’Alessandria”. 

“La partita di Francavilla, lo ribadisco, mi ha fatto molto arrabbiare. Non tanto per i punti persi, più che altro per l’incapacità di portare a casa un risultato positivo. Noi abbiamo perso solo due volte ed in pieno recupero, rispettivamente contro Akragas e Virtus Francavilla. Il Catania vanta una delle migliori difese, solo una squadra molto organizzata e solida riesce nell’intento. La storia dell’Elefante dice che ha costruito i suoi successi in casa, questo é un aspetto importante. Una volta la media inglese assumeva una certa valenza. Adesso se pareggi fuori casa c’è chi non é soddisfatto… Sabato il Cosenza ci terrà a fare bene tra le mura amiche, viene da una sconfitta e sarà una partita tosta contro una squadra forte. Non c’è niente di scontato”.

“Vorrei che tutti andassero in sartoria. Mi riferisco ai tifosi, alla carta stampata, alle televisioni, ai social che io odio perché, attraverso questi strumenti, spesso vengono sputate sentenze che non rispettano il nostro mondo. A volte leggo notizie false, castronerie. Chi minaccia fallimento e pignoramento, mette degli ostacoli… O si fa il tecnico, oppure il giornalista. Vedo troppo lassismo sotto tanti aspetti. Questo é l’andazzo attuale, la situazione sta diventando un deterrente per la crescita. Noi abbiamo una strada da portare avanti. Chi si diverte usa inopinatamente la penna o qualsiasi altro mezzo per potere dire di tutto e di più. Fortunatamente io leggo poco. Però sono abituato a difendere il territorio. Nessuno tocchi il Catania! Non so quando torneremo in B ed A. Giusto il diritto di critica, così come contestare per spingere e mai per distruggere. Le componenti sono sempre quelle, se anche solo una cammina per conto suo non si fa strada. Quando il sentimento popolare é negativo, non é possibile che tutti si sentano in dovere di trasmettere negatività… Noi siamo impegnati a centrare un’impresa improba, però abbiamo la fierezza di appartenenza e di essere, combattiamo e andiamo avanti per la nostra strada allo scopo di risanare e rilanciarci”. 

“La squadra ha sofferto sicuramente la sconfitta di Francavilla dopo otto risultati utili consecutivi, era consapevole della prestazione offerta in Puglia. La Vibonese ha giocato la partita della vita ma scendere in campo venendo accolti dai fischi non era facile mentalmente. All’intervallo ho sostenuto la squadra dopo un primo tempo nullo, il peggiore della stagione. I giocatori sono scesi in campo contratti, risentendo delle contestazioni. I tifosi sono liberi di esprimere le proprie considerazioni, ma noi caratterialmente non siamo ancora così forti da assorbire certe critiche. Tuttavia domenica ho visto la tifoseria continuare ad incoraggiare la squadra nonostante la prestazione non entusiasmante nella ripresa. Questo perché, alla fine, prevale l’amore per il Catania”.

“Confronto acceso tra Rigoli ed un giornalista domenica? Un allenatore non deve mai permettersi di bollare come ‘fesserie’ le considerazioni di un giornalista, infatti l’ho redarguito. Penso che sia frutto dello stato psicologico di un allenatore. Rigoli é catanese d’adozione, esprime la nostra terra, ci sta mettendo l’anima, il cuore. Vedersi contestato e fischiato, leggere commenti di tutti i tipi non é bello. Provoca sensazioni spiacevoli. Io mi sono pure stancato a ripetere che il mister resterà fino al termine della stagione. Mi piacerebbe che tutti ci considerassimo in ripartenza”.  

“Un domani se il Catania avrà fatto quello che mi auguro concretizzi, mi devo portare dietro questi cinque mesi di finanza di altissimo livello. C’è un piano di finanziamento che stiamo portando avanti con le banche. Aspettiamo di avere energie fresche da utilizzare per proseguire sulla strada del risanamento, come fatto finora. Abbiamo portato il disavanzo di bilancio da -16 a -10. E’ un dato di fatto pazzesco nell’arco di cinque mesi. C’è ancora tanto da fare, bisogna arrangiarsi”.

“Vediamo di mettere in piedi in sede di calciomercato quello che ci serve per raggiungere i nostri obiettivi, siamo in una fase di discussione. Stiamo definendo delle situazioni che riguardano il settore avanzato del campo. Interverremo a gennaio dove abbiamo evidenziato lacune. Qualcuno che ha reso meno del previsto avrà la possibilità di rendere al meglio ed in maniera proficua giocando altrove. Ci auguriamo di azzeccare gli innesti per completare il mosaico. Serve soprattutto chi butta la palla dentro. Ricordo l’ingaggio di Spinesi in Serie B, uno che é sempre arrivato in doppia cifra nel torneo cadetto. Acquistai dall’Arezzo anche De Zerbi, Del Core. Fu un piccolo investimento per quest’ultimo giocatore e venni ripagato con il gol della promozione in A. Lodi? E’ ancora un giocatore dell’Udinese. Ha un discreto mercato in B, io non l’ho sentito. Quello di Marchese é un discorso diverso perché ha risolto il contratto con il Genoa, si allena con noi. In qualsiasi momento va in società e firma il contratto quando vuole. Di Grazia? E’ un patrimonio del Catania ma é vittima di sciacalli, ha subito qualche tensione in un momento di notorietà nell’ultimo periodo. Noi abbiamo il dovere di salvaguardarlo. Ci auguriamo che il ragazzo torni a concentrarsi sul proprio futuro perché possiede delle potenzialità importanti. Noi faremo di tutto per valorizzarle. Mazzarani? E’ come se fosse un giocatore prelevato nel mercato di riparazione, anche perché solo da un mese a disposizione della squadra. Quando migliorerà la sua condizione ci auguriamo che possa dare un apporto importante come mezzala. Non dimentichiamo che a centrocampo spicca anche gente come Biagianti, Fornito, Scoppa. Ci piace pensare, inoltre, che figurino in organico giovani come Parisi, Piermarteri, Graziano, Kalifa. Seminiamo anche per un discorso futuro”.