MONACO (Esclusiva): “Mister Cucchi grande esempio, Mancosu profilo giusto per il Catania. Bergamelli molto legato”

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Gennaro Monaco

L’ex difensore del Catania Gennaro Monaco, napoletano ma da sempre tifoso rossoazzurro, intervenuto telefonicamente ai microfoni di Radio Studio Italia, in collaborazione con Igor Pagano e la redazione di TuttoCalcioCatania.com, si sofferma sulle vicende di casa etnea. Spazio anche al calciomercato, ai ricordi di mister Piero Cucchi ed al legame forte instaurato da Dario Bergamelli con la città.

Con le ultime vittorie il Catania ha messo le ali e torna finalmente a vincere in trasferta dopo poco più di un anno…
“Già 2 mesi or sono avevo parlato di un Catania che quest’anno è stato assemblato con basi importanti. Inoltre ha iniziato il ritiro il 10 luglio, aspetto assolutamente di rilievo perché tale data consente di affrontare al meglio la preparazione della stagione.
La base tecnica è solida e per perfezionarla occorre soltanto prelevare due elementi di spessore durante il mercato di gennaio. In tempi non sospetti dissi che avremmo raggiunto i playoff e poi che il nostro pubblico avrebbe spinto la squadra nuovamente in Serie B”.

Piero Cucchi, tuo ex allenatore a Catania, cosa trasmetteva alla squadra?
“Mister Cucchi è stato un uomo eccezionale. Ci trasmetteva tanta passione e tanto amore verso i colori che rappresentano la città. Lui fa parte di quella cerchia di uomini d’altri tempi. E’ importante ricordarlo perché, inoltre, ci insegnava i valori della vita e che ogni ragazzo che gioca al calcio è un privilegiato. A maggior ragione tali privilegi aumentano quando si va a giocare in una città meravigliosa come Catania, con la tifoseria che ti vuole bene come uno di famiglia. Lui ci elencava proprio questi momenti di vita facendo viverci i luoghi rappresentativi della città come ad esempio la pescheria e la fiera. Ci diceva che noi calciatori avremmo dovuto conoscere i catanesi per far sì che potessimo far nostro il loro pensiero. E questa era la sacrosanta verità perché, proprio facendo così, ognuno di noi metteva sempre sul campo quel qualcosa in più”.

Dopo la tua grande avventura a Catania hai mantenuto i rapporti con mister Cucchi? Cosa ti ricordi di lui?
“Non ho perso i contatti. In particolare a Natale gli porgo sempre i miei saluti. Il mister è sempre stato un uomo di poche parole, però quelle poche erano sempre sentite e dal grande valore umano”.

I tifosi del Catania custodiscono ricordi speciali di Piero Cucchi. Quando venne annunciata la sua conferma in panchina prima che finisse il campionato 1997/98, tutti erano molto contenti perché conoscevano la sua figura umana…
“Sì, senz’altro. E’ stato per 30 anni un uomo di valore, oltre ad essere un grande allenatore. Ha vinto nella nostra Catania, a Castellammare con la Juve Stabia e un pò dappertutto. Lui riusciva a trasmettere ai calciatori i veri valori della vita. Tali valori spingono il giocatore ad allenarsi mettendo sempre quel qualcosa in più. E più ti alleni con entusiasmo e sudi, più la domenica o il sabato quando scendi in campo giochi la partita sfoderando delle grandi prestazioni”.

Secondo te, alla riapertura del calciomercato, il Catania dovrebbe maggiormente puntare su un attaccante d’esperienza oppure continuare con gente come Calil e Paolucci?
“Queste, nella fattispecie, sono dinamiche che conoscono Pino Rigoli e Pietro Lo Monaco. Sicuramente se dall’interno ci si rende conto che Calil e Paolucci non possono fornire quella determinazione e cattiveria necessarie sotto porta, reputo giusto prelevare a gennaio un ragazzo che possieda la mentalità vincente e, dunque, con la propensione di voler giocare alla grande. Secondo me loro sanno già come comportarsi e chi ingaggiare, in modo da riuscire a disputare un girone di ritorno entusiasmante”.

Che ne pensi di Matteo Mancosu? L’attaccante sta militando nel Montrèal, squadra canadese. Qualcuno sostiene che gli sarebbe stato proposto un contratto di 5 mesi, da gennaio a giugno. Inoltre ha vinto il titolo di capocannoniere di Lega Pro con il Trapani ed è un elemento classe ’84. Secondo te converrebbe puntare su un giocatore anagraficamente sopra i 30 anni oppure su un elemento giovane?
“Sicuramente la dirigenza tratterà per acquisire un giovane da qualche primavera importante. Un attaccante come Mancosu lo prenderei ugualmente perché è un elemento che dispone di un grande carattere, è un lottatore, ha già vinto campionati a Trapani e, dunque, possiede i requisiti da Catania in termini di mentalità. Potrebbe dare un aiuto concreto al gruppo”.

Sta procedendo bene la stagione di tuo figlio Salvatore a Perugia…
“Salvatore è un ragazzo che nasce coi ragazzini della parrocchia di Aci Trezza. Ha fatto la gavetta partendo dall’Eccellenza e progressivamente giocando in serie D, C2, C1, B. Arriverà senz’altro in A perché possiede una determinazione, forza caratteriale e cattiveria davvero impressionanti. Tutti elementi difficilmente riscontrabili nei giovani d’oggi. Merita tanto perché ha dovuto superare non pochi ostacoli. Come ad esempio il fatto di venire denigrato soltanto per il fatto di essere il figlio di Gennaro Monaco. Ma grazie alla sua forza caratteriale è riuscito ad andare avanti lasciandosi le dicerie alle spalle. Adesso con mister Bucchi sta disputando un grande campionato e al momento è seguito da 4-5 squadre di Serie A”.

Quanto può essere determinante per il Catania un giocatore come Dario Bergamelli?
“Sono convinto che Bergamelli sia molto legato alla città e alla tifoseria. Personalmente mi auguro che possa riuscire, partita dopo partita, a dimostrare appieno il proprio valore per il bene del Catania”.

Si ringrazia Gennaro Monaco per la gentile concessione dell’intervista.

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