MASCARA: “Io ed il Catania una famiglia, presenza di mio figlio in Under 15 grande fortuna. Un aspetto mi accomuna a Montella…”

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Giuseppe Mascara
foto calciocatania.it

Sapientemente alla guida del Catania Under 15, l’ex attaccante rossoazzurro Giuseppe Mascara rilascia un’intervista ai microfoni del sito ufficiale etneo parlando del ritorno in Sicilia e del suo legame con la città dell’Elefante:

Com’è nata questa nuova avventura professionale?
“Il Direttore Lo Monaco mi chiese disponibilità, a prescindere dal ruolo: si trattava di dare una mano al Catania. Dopo un mese, ascoltando le parole del Direttore in conferenza stampa, arrivò l’indicazione. All’inizio ero un po’ scettico, perché proprio non sapevo che mondo mi aspettasse, in campo con i ragazzini. Lo scetticismo è scivolato via in fretta ed ho avuto una grande fortuna: la presenza di mio figlio nell’organico della squadra mi ha consentito di comprendere le esigenze dei ragazzi, a quest’età, i loro reali motivi di difficoltà nella vita di ogni giorno e le loro effettive necessità, ad esempio quelle scolastiche che sono fondamentali”.

Mascara e il Catania, una storia indimenticabile che dopo il primo capitolo, a suon di gol e prodezze, ne vive un altro, esaltante:
“Io non so spiegare il mio legame con il Catania: è come una calamita, si tratta di una famiglia, non più soltanto di sport e di lavoro. Vi svelo un aneddoto: prima di campionato a Siracusa, vinciamo 4-0 e mi commuovo… in un attimo ho visto venti anni di carriera e vissuto emozioni speciali, guidando con le mie idee i giovani che sognano di far carriera nel mondo nel calcio”.

L’Under 15 rossazzurra è una realtà luccicante: come si è delineata, nel tempo?
“In estate era un po’ tutto da impostare, occorreva fare delle scelte, c’erano circa 80 ragazzi da osservare per valutarne l’inserimento in rosa e soltanto 5 erano già dei nostri. Il Direttore Failla, con il quale ho un rapporto di grande schiettezza e totale sincerità, mi ha lasciato scegliere con tranquillità, mostrando disponibilità. Il suo apporto è importante anche perché la mia inesperienza chiaramente può comportare errori e la società garantisce valide correzioni. Obiettivi agonistici? Non ne avevamo, inizialmente, ed è stato importante per avviare il percorso di maturazione. Li abbiamo trovati strada facendo e ne stiamo trovando tanti, ancora”.

Anche Vincenzo Montella esordì brillantemente alla guida di una squadra Giovanissimi Nazionali…
Ci ha già pensato il Direttore Lo Monaco – sorride Mascara – a ricordarmelo, specificando che il gruppo guidato da Montella non ha mai perso, in quel campionato”.

Chi è Mascara per i ragazzi dell’Under 15 del Catania?
“Posso dirvi chi devo essere: un fratello maggiore, consigliere ed educatore. E poi devo dare soluzioni per mettere in difficoltà gli avversari: tre passaggi e verticalizzazioni, questo è il calcio che proviamo a sviluppare, insieme alla cura del possesso palla, perché se tieni la palla non subisci. Questi ragazzi si divertono, cercano la semplicità, hanno la cultura del sacrificio e vedono che il lavoro paga, è importante. Mentalmente sono forti e maturi. Penso anche alle convocazioni nella Nazionale Under 15 Lega Pro, una soddisfazione importante per tutto il movimento e un segnale di crescita”.

Il simbolo della crescita è la parabola di Lorenzo Di Stefano, autore di ben 37 gol, fin qui. Un bottino che merita una riflessione specifica:
“Lorenzo non aveva mai giocato da centravanti ed è cresciuto notevolmente: è un ragazzo che ha ottime qualità di base e soprattutto notevoli margini di miglioramento da una parte e l’atteggiamento giusto, equilibrato e sempre votato al lavoro, dall’altra. È un aspetto mentale condiviso da tutto il gruppo, grazie al lavoro di chi vive la quotidianità con noi: non avrei potuto immaginare un supporto migliore di quello offerto dal preparatore motorio Gabriele Liuzzo e dai dirigenti accompagnatori Francesco Saglimbene ed Agatino Ferlito”.    

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