BLONDETT: “Catania tappa cruciale. La mia intesa con Tedeschi. A Cosenza un pezzo di cuore. Quell’incidente che ha rallentato la mia corsa…”

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Edoardo Blondett

Intervista rilasciata da Edoardo Blondett, difensore del Catania, al quotidiano La Sicilia dopo la prestazione eccellente offerta sul campo della Fidelis Andria. Blondett è sempre più consapevole che Catania rappresenti una tappa cruciale della carriera:

“Tre mesi di lavoro per recuperare dall’infortunio riportato col Bisceglie? Mi sono lesionato un tendine. E per un calciatore è un punto delicato. Ad Andria il ritorno in campo? E potevo fare gol due volte (ride, ndr). Sono felice. Rientrando ho dato una mano al gruppo e mi sono sentito parte del progetto. Avevo il timore che, magari, mi lasciassero andare da qualche altra parte. La società mi ha rinnovato la fiducia e adesso voglio ampiamente ricambiarla”. 

“Quando sembrava potessi spiccare il volo un incidente stradale ha notevolmente rallentato la mia corsa (Sampdoria, stagione 2009-2010, ndr). Sono rimasto fuori per un anno, salvato in extremis. Per fortuna sono guarito ed ho ripreso dalla C2, accettando la proposta della Valenzana. Rimpianti per avere perso la Serie A? Il cruccio è rimasto. Ero anche entrato nel giro dell’Under 20 disputando il torneo Quattro Nazioni con il tecnico Di Biagio”.

“Cosenza crocevia della mia carriera? Di Più. In quattro anni sono cresciuto come persona oltre che come calciatore. Quattro anni sono tanti e in coppia con Luca Tedeschi ho vinto una Coppa Italia disputando i Play Off e sfiorando un successo clamoroso. Insieme abbiamo giocato tre campionati, ci intendiamo sia tatticamente che sul piano personale”.

“Catania-Cosenza? Sarà difficilissima, conoscendo gli avversari. Si tratta di una squadra in ripresa. Quando venivo a giocare contro il Catania cercavamo il risultato di prestigio e così faranno anche i miei ex compagni. Mi farebbe piacere giocare al cospetto del Cosenza. Lì ho lasciato un pezzo di vita, una parte di cuore”. 

“Cosa rappresenta Catania? Una tappa cruciale. Arrivare in alto con il Catania non è come arrivarci con qualsiasi altra squadra. Allenarsi a Torre del Grifo fa capire la dimensione del club, questo è un centro di un’altra dimensione. I tifosi? Sono una forza in più. Contro il Francavilla ci hanno anche fischiati ma accettiamo ogni manifestazione perchè è sempre l’affetto per questi colori che li spinge a sostenerci e pungolarci”.

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