BLONDETT: “La vita mi ha dato una seconda occasione nel calcio. Con Russotto litigavo spesso da avversario, quel salvataggio su Calil…”

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Edoardo Blondett

Aneddoti, ricordi, curiosità e quant’altro svelati da Edoardo Blondett ai microfoni di Piacere Calcio Catania, format televisivo in onda su Ultima Tv. Queste le parole del difensore rossoazzurro evidenziate da TuttoCalcioCatania.com:

“Da bambino ho iniziato in mezzo alla strada e nei parchi il mio rapporto con il pallone. Ci ritrovavamo tutti in una piccola arena in terra battuta. La gioia più grande te la dava quel momento lì, oppure io in casa che giocavo con mio padre che chiamavo ‘capitan uncino’ per i piedi storti. Già da piccolo sono entrato nel settore giovanile della Sampdoria. Ho vestito la maglia della mia città con le giovanili, per me significava già tanto. Un onore infinito. Nazionale Under 20? Ricordo in quel periodo Di Biagio allenatore, mi ha insegnato tanto anche per quel poco che sono stato azzurro. Ho grande rispetto e stima nei suoi confronti. Poi sono successe un pò di cose. Prima un infortunio che non mi permise di fare il passo avanti. Quando sembravo vicino all’esplosione, mi sono fermato. Poi, rimboccandomi le maniche, sono ripartito da zero mettendomi sotto. Adesso un pochino raccolgo i frutti”.

“Ho avuto nel secondo anno di Primavera, anche quello un momento topico, un incidente stradale dove mi hanno tirato via per i capelli. Ho rischiato tanto, andando in arresto per emorragia interna. Volevano pure tagliarmi una parte di polmone. Ho lavorato tantissimo, adesso ricordo col sorriso quel periodo perchè è acqua passata. Mi reputo molto fortunato, la vita mi ha dato una seconda occasione nel calcio. Quando superai il momento di difficoltà, in una gara del torneo di Viareggio Zaza segnò dedicandomi il gol con un’immagine sotto la maglia di un nostro abbraccio. Mi fece tanto piacere. Il ritorno in campo è stato veramente emozionante, non riuscirei ad utilizzare le parole giuste per descrivere le emozioni provate”.

“Noi difensori viviamo per non prendere gol. Questo aspetto assume la stessa importanza di un gol realizzato. Ricordo contro il Catania che feci un salvataggio sulla linea sotto la Curva Sud, mi pare su una conclusione di Calil. Un salvataggio importante. In Serie C, senza prova tv, spesso si vivono mille cose. A volte si gioca psicologicamente, infastidendo l’avversario. La testa, oltre al fisico ed alla tattica conta tantissimo. Ricordo che con Russotto ci ho sempre litigato quando eravamo avversari, venendo anche alle mani una volta. Lo odiavo. Quando ci siamo ritrovati, abbiamo rivissuto l’esperienza ridendoci sopra. Andrea è un ragazzo d’oro. Cosa dico ai tifosi del Catania? Che non molliamo perchè ce la faremo”.

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