LO MONACO: “Voci da Siena? Partono le querele. Catania, il destino è nelle nostre mani. Dobbiamo ‘sbranarli’ sul campo. Nostri tifosi mutilati ingiustamente. Spero che l’arbitro dia il meglio”

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Pietro Lo Monaco

Conferenza fiume dell’Amministratore Delegato del Catania Pietro Lo Monaco nella Sala Stampa di Torre del Grifo Village. Ecco quanto evidenziato da TuttoCalcioCatania.com:

“Non parlano squadra e tecnico. Parla la società. Prima di dare luogo alle vostre domande, ci tengo a puntualizzare alcune cose. Non appena apriamo bocca, si scatenano commenti e voci delle più disparate. Penso alle considerazioni del Presidente del Club Siena Fedelissimi, Mulinacci. Mi definisce anche simpaticissimo. Evidentemente è molto generoso nelle sue considerazioni ma non c’è da rispondere perchè per quello che ha detto basteranno le querele che stiamo approntando. Una ‘rispostina’, poi, al sindaco di Siena. Come tutti i politici, non me ne vogliano gli altri, la sua è stata un’occasione per mettersi in evidenza. Facendo del populismo e dicendo autentiche minchiate. Lo si scriva pure quello che ho detto. Poverino, ha appreso che il Prefetto etneo avrebbe vietato la trasferta ai tifosi senesi. Mentre vietare la trasferta ai catanesi è un fatto normale, perchè questi sono carne da macello ed è giusto che vengano mutilati in quelli che sono sentimenti e reale modo di essere. Questi signori che parlano, devono sapere che i tifosi del Catania non sono quei 10-12 che hanno creato problemi in Calabria. I tifosi del Catania sono i quasi 20mila che hanno già sottoscritto il biglietto per domenica. Gli do ragione quando dice che è iniquo vietare la trasferta ai tifosi in generale. E’ diventato il mezzo più semplice e facile da adottare. I Play Off ci danno la possibilità di potere accedere alla B, sono un altro campionato. Noi abbiamo fatto due gare senza i nostri tifosi. E’ diventato un modus di fare nei confronti del Catania che noi non accettiamo, ma evidentemente è la cosa più semplice. A queste persone dico che, al di là dell’episodio in Calabria da condannare vivamente e da cui la gente stessa di Catania si dissocia, c’è l’anima di tutto un popolo, di tutta la gente. A Siena ho visto il tentativo d’invasione di campo da parte di tifosi bianconeri contro la Reggiana. Non mi pare di ricordare nella storia del Catania qualcosa del genere negli ultimi dieci anni. Con questo non critico nessuno, ma come viene ingiustamente mutilato il tifoso del Siena, altrettanto ingiustamente viene puntualmente mutilato il nostro tifoso. Queste sono cose meritevoli di discussione e che andrebbero allargate. I tifosi sono il centro motore del calcio, quando gli si proibisce di seguire la propria squadra non mi sembra che si faccia un atto democratico. E’ grave che il sindaco abbia prospettato intimidazioni a Catania. Io lo invito ufficialmente a venire a Catania domenica. Non mi pare che negli spogliatoi io abbia mai sentito parlare d’intimidazioni e robe varie. Ci spiegheranno da dove hanno tirato fuori queste cose, una denuncia partirà anche a lui. Sono cose inaccettabili che non possiamo assolutamente sopportare”.

“Tutta la gente di Catania scende in campo con noi la domenica ed è sempre stato così. La partecipazione popolare è sentita e calorosa da noi. E’ una colpa questa? Come presenze di pubblico il Catania è stata la prima squadra in tutt’e tre i gironi di Serie C ed anche in B sarebbe ai primi posti. Gli altri parlano d’intimidazioni, tarantelle che servono a fare riempire la bocca a queste persone. Noi continuiamo ad andare per la nostra strada. Io non ho mai parlato del Siena che abbia delle colpe per quanto accaduto nelle ultime gare. Il Siena non c’entra proprio niente. E’ stata la beneficiaria involontaria di alcune errate decisioni arbitrali. Contro la Reggiana tutto il mondo ha visto l’errore dell’arbitro in occasione del rigore fischiato al 99′. Fortuitamente l’arbitro non ha dato un rigore al Catania e loro ne hanno beneficiato. Nelle ultime gare abbiamo subito un rigore inesistente a Salò. Successivamente a Siena non ci hanno dato un rigore visto da tanti. E’ un dato di fatto. Ma non c’entrano niente la Feralpisalò ed il Siena. C’entra la direzione arbitrale che, fortuitamente, ci ha dato contro. E’ una colpa chiedere che la partita venga arbitrata da un arbitro importante? Non penso. E’ tutto legittimo. Alla fine di tutta la giostra, conta quel che si fa in campo. Il resto sta a zero. In campo il Siena, una buona squadra classificatisi seconda ad punto dal Livorno, è arrivata alle semifinali Play Off. Non a caso ci ha battuti 1-0. Loro hanno un piccolo vantaggio che potrebbe essere colmato dal fatto di giocare davanti alla nostra gente, perchè per noi giocare in casa è un’arma in più. Potremmo bilanciare questo gap del gol di svantaggio. Tutto nella norma. In campo ci saranno due squadre che se sono arrivate lì hanno i loro meriti. Sappiamo cosa ci aspetta. Siamo in una buona condizione, altrettanto il Siena. Penso che verrà fuori una gara di spessore”.

“Mignani dice che sarebbe un fallimento per noi non arrivare in finale? Ha detto un’altra grande minchiata. Perchè il Catania ha fatto un grandissimo campionato, con tutto il rispetto per il Siena. Il Catania ha avuto il migliore attacco dei gironi, una delle migliori difese, ha conquistato 70 punti totali, vinto tantissime partite esterne, con diversi giovani in rosa che sono titolari. Abbiamo fatto un campionato importante che, con un pò di buona sorte, avremmo anche potuto chiudere prima. I Play Off sono un terno al lotto, dove bisogna dare tutto e ci sta che gli episodi non siano favorevoli. Ma siamo sereni. Il Catania ad oggi ha fatto un’annata degna di rispetto e della più grande considerazione. Poi bisogna vedere come si inquadrano certe cose, quello che riesci a fare compatibilmente con la situazione che vivi. Il Catania aveva una situazione pesantissima, ai limiti del fallimento. L’anno scorso ha cominciato un piano di risanamento per il rilancio. Discorso portato avanti, sappiamo perfettamente che se venisse la B quest’anno sarebbe la ciliegina sulla torta ed un’accelerazione del piano. In caso contrario, non lo vorrei nemmeno dire, il Catania andrebbe avanti con il suo obiettivo che non è nemmeno la B ma la A. Ci potremmo impiegare un anno in più un anno in meno per raggiungerla, ma l’obiettivo è quello”.

“La società ha fatto ufficialmente richiesta di potere usufruire anche dell’apertura del Settore Ospiti, permesso che ci è stato negato. Non mi sorprende. Ormai in questi 4 anni si è creato un modus operandi da parte di chi è adibito a fare rispettare le regole che al primo episodio particolare c’è il ‘dagli all’untore’. In Calabria pochi scalmanati hanno fatto quel che hanno fatto, a queste persone faccio una domanda. Vi rendete conto del danno che avete causato al nome della città? Però volto anche pagina e dico che esistono strumenti di punizione. Chi si è reso protagonista di quegli atti è stato preso, daspato e condannato. Ma mutilare nel tempo i tifosi dove ti giochi il destino di un anno intero non lo trovo corretto. E poi che rivalità c’è tra tifosi del Siena e del Catania? E’ una par condicio stupida, come quando l’arbitro fa un errore e compensa facendone un altro. Così si fa morire il calcio. Non c’è giustificazione. Catania è una delle tifoserie migliori d’Italia, appassionata. Menziono l’episodio di un arbitraggio di Farina in Serie A quando i nostri tifosi applaudirono ironicamente ogni decisione di Farina. Esempi mai rimarcati, mentre gli episodi negativi vengono subito amplificati. Penso anche alla cassa di amplificazione data al funerale di Ciccio Famoso, addirittura le autorità locali lo hanno segnalato in Procura. Questo non è amare la propria città. Sarebbe giusto confrontarsi con chi è chiamato a fare queste cose. Quando si gioca a Catania, nel briefing ci è stato addirittura consigliato di prendere 200 steward. In Serie A nemmeno li avevo 200 steward. Quando si gioca a Catania, ogni volta, ci sono miliardi di restrizioni. Le telecamere, i tornelli, non vi dico… con tutti i costi da sostenere, comprese le imposte sulla pubblicità, arriviamo a 20mila euro. Se confronto con gli altri campi di C, ti viene da sorridere. Purtroppo questo è l’andazzo degli ultimi anni. Tra retrocessioni e fatti extracalcistici si è creato questo concetto di tifoseria violenta a Catania, ma i violenti sono pochi e circoscritti”.

“Non si può comunicare con gli arbitri ed è giusto così. Gravina ha ragione nel riconoscere l’errore tecnico che ha penalizzato la Reggiana. Assolutamente giustificabile la rabbia del club emiliano, non altrettanto dichiarazioni tipo corruzione e simili perchè non è così. Vi parlo di Trapani-Catania. Allora venne designato un arbitro di origini leccesi. In un incontro pubblico organizzato dalla Lega Pro con gli arbitri, dissi ‘Non vi sembra poco opportuno in una gara così importante designare un leccese’? Una volta esisteva il divieto di arbitrare in questi casi. La risposta ricevuta è stata ‘La prego di credermi, è il migliore arbitro in senso assoluto’. Poi andiamo a giocare a Trapani, sullo 0-0 fortuitamente quell’arbitro negò un rigore sacrosanto al Catania. Successivamente andammo a Bisceglie e c’era addirittura la presenza del designatore Giannoccaro in Tribuna. Gol regolarissimi annullati, rigori non dati, successe di tutto e di più… coincidenze che hanno penalizzato il Catania. Mi auguro che l’arbitro designato per questa gara dia il meglio che ha a disposizione, assicurando un andamento regolare alla partita”.

“Subito dopo la partita d’andata nello spogliatoio ho parlato alla squadra. Oggi il calcio si è molto modificato. E’ determinato sempre di più dagli episodi che decidono le partite. Se sono a tuo sfavore ci sta che non sempre venga premiata la squadra migliore. Di certo c’è che il nostro organico non ce l’ha nessuno in Serie C. Noi siamo in condizioni di ribaltare il risultato. Su questo non ci sono assolutamente dubbi. Mi auguro che stavolta gli episodi siano favorevoli a noi. Il Catania non deve temere proprio nessuno. La realtà è una sola. Nessuna la può contestare. Noi giochiamo una partita in casa, insieme alla nostra gente. Li dobbiamo sbranare sul campo, non c’è nient’altro da dire. Nelle ultime partite tra Rende, Ferapisalò e Siena abbiamo subito appena 3-4 tiri in porta prendendo un gol col Rende, uno su rigore a Salò e la rete di Marotta al ‘Franchi’. Vuol dire che la squadra ha un suo equilibrio, una sua forza. A prescindere da come si schiera l’avversario. L’allenatore va avanti per la sua strada, cercando di schierare gli uomini atleticamente, tecnicamente e mentalmente più pronti. Questa squadra ha tante alternative inserendo diversi uomini che possono cambiare la partita in qualunque momento. La gara è nelle nostre mani, il destino dipende solo da noi. In altri momenti è andata così così, ma le gare non sono mai tutte uguali. Questo è un punto finale, non un punto intermedio dove ci sono altri porti dove potere attraccare. O vinciamo o niente. Dovremo giocare con quello spirito e quella forza sapendo di affrontare un avversario tosto, duro, che ha subito pochissime reti. E’ una partita non semplicissima ma noi giochiamo in casa e viviamo un buon momento. In gare del genere conta moltissimo la condizione fisica della squadra e come ci arriva. Farà caldo, l’aspetto fisico può avere un’incidenza importante”.

“Non si misura il rendimento di un calciatore con i gol realizzati. Io, se Curiale dovesse giocare, ho un solo auspicio, serio, concreto, certo. Che Curiale faccia giocare Curiale. Il guerriero e non il gattone. Se fa giocare il guerriero, Curiale darà il suo contributo. Pisseri? Il portiere deve imparare a gestire anche questi momenti abbastanza negativi. Lui è sereno. In occasione del gol è stato coraggioso perchè c’erano i compagni su Marotta. Anticipare l’azione è stato un atto di coraggio, partecipativo. Ha fatto bene ad uscire ma sbagliando il tempo d’uscita. Mentalmente c’è. E’ un portiere di rendimento, sono cose che capitano ed arricchiranno sicuramente il suo modo di essere perchè si cresce soprattutto attraverso gli errori commessi”.

“Mental Coach? Noi non vogliamo tralasciare niente. Bisogna stare attenti a trascendere e dare un’importanza che va al di là. Se si vincesse con i Mental Coach ne prenderei 200. Sono i nostri ragazzi che andranno in campo con la loro testa, le loro capacità, il loro cuore. Se hanno fatto un buon lavoro la partita darà buoni frutti. Perchè lascio solitamente lo stadio alla fine del primo tempo? Io non ce la faccio proprio, mi distrugge. A Salò mi sono sentito male, ho spento il telefono, ho aspettato che finissero i 90 minuti, la tensione ti distrugge. Alla mia età dopo tanti anni di calcio non è bellissimo, però la sento così. Ogni tanto le urla anche qualche urlo ci sta…”.

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