Al momento escluso dal prossimo campionato di Serie B ma deciso a lottare fino in fondo per giocarsi la partita in tribunale, l’Avellino fa anche i conti con un’indagine per falso in bilancio. Le fiamme gialle hanno, infatti, eseguito una perquisizione nella sede amministrativa della società irpina acquisendo il registro beni ammortizzabili relativi ai periodi di imposta dal 2015 al 2018. Allo stesso tempo è stato analizzato tutto il materiale fornito alla Covisoc durante questi anni. Sette gli avvisi di garanzia a discapito di altrettanti indagati che avrebbero legami con fatturazioni e sponsorizzazioni dell’Avellino. Principale indagato il Presidente Walter Taccone che avrebbe indicato nella dichiarazione dell’Iva e dei redditi cifre derivanti da fatture inesistenti. E’ inoltre accusato di false comunicazioni sociali in concorso con altri dirigenti. Nel mirino degli inquirenti anche profili legati a tre società di fornitura dell’Avellino: La Mabevi, l’Irpiniatecnolife e la Lps sas. Il club si è dichiarato pronto a fornire alla Procura tutto il supporto richiesto per chiarire la propria posizione.
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